Negli ultimi sei anni i tagli al salario accessorio ci sono costati 1.400 euro a testa, mentre le risorse fisse, quelle che consentono le Progressioni Economiche, sono oramai in via di esaurimento.
In questo scenario, USB dal 14 novembre ha denunciato da subito questa progressiva erosione del salario accessorio avviando un percorso di mobilitazione che ci ha visto protagonisti di una riuscita manifestazione di metà dicembre davanti al Mef, durante la quale abbiamo presentato proposte di modifica normativa volte a scongiurare i tagli e stabilizzare le risorse del nostro salario accessorio.
Durante questo percorso, coerentemente, abbiamo proclamato da tempo, per il 12 aprile 2019, lo sciopero delle Agenzie Fiscali con una piattaforma che tenesse insieme tre questioni vitali per il futuro dei lavoratori del settore: certezza nei tempi di corresponsione del salario accessorio, recupero dei tagli (TUTTI) che da troppo tempo si abbattono sulle nostre retribuzioni e stabilizzazione delle risorse, condizione imprescindibile per fare nuova Progressioni Economiche e/o istituire una 14esima mensilità.
Nel frattempo le altre organizzazioni sindacali non hanno mosso un solo dito per scongiurare i tagli al nostro salario accessorio, (se non qualche lettera indirizzata all'autorità politica o ai Direttori delle Agenzie) occupandosi solo di Poer, posizioni organizzative ed incarichi di responsabilità, arrivando a rivendicare più Poer in alcune regioni e chiedendo un innalzamento delle indennità per gli incarichi di responsabilità che ha portato alla firma dell’accordo del 28 dicembre.
Utilizzando i soldi di tutti i lavoratori per pagare gli incarichi di responsabilità hanno di fatto messo al riparo il 10% del personale dalle conseguenze dei tagli, accollando al restante 90% una ulteriore penalizzazione di 300 euro a testa!!!
Hanno poi tranquillizzato i lavoratori raccontato che l’11 marzo avrebbero sottoscritto gli accordi del 2016 e 2017 … poi il colpo di scena: ai tagli previsti in 55 milioni per le Entrate e 15 per le Dogane e Monopoli si aggiungono, alle Entrate, ulteriori 34 milioni portando il taglio totale a 2.400 euro pro capite!
Sarebbe stata l’occasione per convergere finalmente in una mobilitazione realmente unitaria ed invece, cgil,cisl,uil,salfi e flp convocano uno sciopero 10 giorni prima di quello già convocato da settimane per il 12 aprile dall'USB, assumendosi la responsabilità di mettere in imbarazzo i lavoratori contrapponendo la loro iniziativa che si occupa solo di una parte dei tagli e che non coinvolge Dogane e Monopoli, a quella già indetta da noi.
E allora chi divide il fronte sindacale?
In un momento storico particolare, in cui si sta decidendo sempre più il futuro delle Agenzie Fiscali, quella di fare uno sciopero 10 giorni prima del nostro non può essere una scelta casuale. Anzi, noi crediamo che vi sia proprio uno stretto legame tra la volontà di tenere fuori USB dai tavoli di trattativa perché non firmatari di contratto e la proclamazione di uno sciopero che elude alcuni temi centrali ed oramai non più rinviabili:
1) La questione di TUTTI i tagli: non solo i 32 milioni derivanti dalla rideterminazione degli importi provenienti dalle convenzioni con soggetti pubblici e privati per le quali l'Agenzia delle Entrate ha fornito, a titolo oneroso, consulenze o servizi aggiuntivi, ma anche quei 55 milioni sui quali sorvolano; e poi ci sono i 15 milioni di euro tagliati all’Agenzia delle Dogane e Monopoli.
2) La questione della stabilizzazione del nostro salario accessorio senza la quale non vi sarà più alcun futuro salariale per il nostro settore e ci troveremo ogni anno a dover fronteggiare tagli e decurtazioni provenienti da ogni parte.
Questi sono i contenuti per cui SCIOPERARE il 12 Aprile.