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Comunicati nazionali

5- La Sicurezza sul Lavoro deve essere centrale

Roma,

Il Contratto che vogliamo in 10 punti: maggiore sicurezza per chi lavora. 5- La Sicurezza sul Lavoro deve essere centrale, soprattutto in sanità dove ha ricadute sia sui lavoratori che sui pazienti, come si è visto drammaticamente con la pandemia!

Il governo ha deciso di riaprire la fase contrattuale del pubblico impiego e, nel mezzo della pandemia che stiamo vivendo, particolare importanza assume  il CCNL della Sanità con i suoi dipendenti più volte osannati come Eroi e ripagati con la mancia del bonus, senza reali miglioramenti salariali strutturali ed in condizioni di lavoro sempre più usuranti.
Mentre i sindacati complici confederali pensano ai fondi pensione da loro gestiti, mentre i sindacati corporativi di settore illudono con mistificanti promesse di contratti separati per le professioni sanitarie, USB presenta la sua piattaforma "Il Contratto della Sanità che Vogliamo", con punti chiari ed attuabili, che riteniamo siano fondamentali per avere lavoratori  e lavoratrici della sanità soddisfatti e sani.
Il prossimo contratto quindi, dovrà contenere elementi che costituiscano una effettiva valorizzazione di tutti i dipendenti del comparto Sanità sicuramente dal punto di vista economico, anche riconoscendo la necessità di rivalutare tutte le indennità professionali ferme da oltre dieci anni, ma anche tramite una parte normativa che, attraverso la riqualificazione di tutto il personale, non conceda spiragli a pericolose derive corporative che renderebbero ancora più fragile e frammentato un sistema già fortemente indebolito dalal regionalizzazione.
Uno dei punti su cui partire per la proposta riguarda :

SICUREZZA

Anni di tagli al personale e il conseguente aumento dei carichi di lavoro hanno fatto emergere problemi importanti e spesso non facilmente affrontabili perché occultati artificiosamente dietro a processi unilaterali di riorganizzazione di servizi e attività. La pandemia di Covid-19 ha aggravato ulteriormente la situazione inducendo la necessità di ulteriori strumenti di tutela anche contrattuale.
La carenza di personale e condizioni di lavoro che comportano la necessità di accelerare i tempi dedicati all’assistenza, risultano essere il principale fattore di rischio di infortunio per il lavoratore, di aumento del rischio clinico e la principale causa dello stress lavoro correlato. Le Aziende sanitarie da parte loro sembrano, volutamente o meno, incapaci di garantire il diritto alla sicurezza dei propri dipendenti, afflitte da opacità nello stilare i protocolli e i DVR e l’elevato numero di operatori contagiati dal Covid 19 lo certifica. E’ indispensabile che gli RLS assumano sempre di più un ruolo di controllo e proposta e che abbiano, anche attraverso un possibile aumento delle disponibilità delle ore a loro disposizione, maggiori possibilità di incidere sulla risoluzione delle problematiche legate alla tutela della salute degli operatori. Particolare attenzione deve essere riservata alla formazione del personale, privilegiando quella dedicatalla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e agli aspetti, anche normativi, ad essa legati. I DVR, oltre a avere la massima diffusione e trasparenza, dovranno anche valutare e tenere conto delle sempre più frequenti aggressioni alle quali, sempre a causa di carenze organizzative e di personale, vanno incontro gli operatori sanitari ma non solo. Quindi anche nella tutela e nella promozione della sicurezza, assunzioni stabili e investimenti costituiscono il fondamentale e indispensabile punto di partenza.