Il governo ha deciso di riaprire la fase contrattuale del pubblico impiego e, nel mezzo della pandemia che stiamo vivendo, particolare importanza assume il CCNL della Sanità con i suoi dipendenti più volte osannati come Eroi e ripagati con la mancia del bonus, senza reali miglioramenti salariali strutturali ed in condizioni di lavoro sempre più usuranti.
Mentre i sindacati complici confederali pensano ai fondi pensione da loro gestiti, mentre i sindacati corporativi di settore illudono con mistificanti promesse di contratti separati per le professioni sanitarie, USB presenta la sua piattaforma "Il Contratto della Sanità che Vogliamo", con punti chiari ed attuabili, che riteniamo siano fondamentali per avere lavoratori e lavoratrici della sanità soddisfatti e sani.
Il prossimo contratto quindi, dovrà contenere elementi che costituiscano una effettiva valorizzazione di tutti i dipendenti del comparto Sanità sicuramente dal punto di vista economico, anche riconoscendo la necessità di rivalutare tutte le indennità professionali ferme da oltre dieci anni, ma anche tramite una parte normativa che, attraverso la riqualificazione di tutto il personale, non conceda spiragli a pericolose derive corporative che renderebbero ancora più fragile e frammentato un sistema già fortemente indebolito dalal regionalizzazione.
Uno dei punti su cui partire per la proposta riguarda :
7 - Ordinamento e progressioni economiche
Per superare la reale portata e il profondo senso di ingiustizia generati dall’introduzione delle
fasce di merito della legge Brunetta, sia l’oramai superato ordinamento per ruoli e categorie, si
rende necessario una nuova classificazione del personale del comparto sanità per area di
appartenenza e un nuovo meccanismo di progressione economica che riconosca a tutti i
dipendenti di ogni profilo un aumento salariale, ogni due anni di servizio, pari al 7 % costante
calcolato sul valore iniziale della retribuzione fissa maturata da ogni dipendente a partire
dall’entrata in vigore del nuovo contratto. Non devono essere elementi discriminanti per la
progressione, eventuali sanzioni disciplinari a carico del dipendente che, appunto, con
l’erogazione della sanzione ha già pagato per la propria mancanza. Chiediamo, inoltre, l'abolizione di ogni forma di "pagellina" per la valutazione individuale che, come era facilmnte prevedibile, si è dimostrata solo un'arma di ricatto e uno strumento clientelare.