L’11 novembre 2013 la USB MEF ha diramato un comunicato di resoconto e considerazioni concernenti la riunione relativa ai criteri di ripartizione del FUA 2012, quota 20% comprendente anche i compensi riguardanti l’assistenza fiscale, dei Dipartimenti centrali del MEF ad esclusione del Dipartimento delle Finanze.
In tale comunicato questa Organizzazione Sindacale ha sinteticamente riportato l’andamento della riunione, rimarcando la sottoscrizione di un accordo minoritario e gli elementi di differenziazione salariale presenti nell’accordo stesso.
La USB MEF ribadisce che:
- l’accordo sottoscritto è minoritario non per interpretazione empirica ma contrattualmente e giuridicamente poiché, come tutti gli addetti dovrebbero sapere, la RSU si esprime formalmente a maggioranza dei componenti eletti e non dei presenti;
- le differenze salariali, così come esplicitate nel suddetto comunicato dell’11 novembre u.s., sono aritmeticamente rilevabili da tutti senza eccessivi sforzi visto che la quota dei proventi derivanti dall’assistenza fiscale, da distribuire sotto forma di compenso aggiuntivo a 75 addetti dei Dipartimenti centrali, ammonta a 110.071 euro.
In tutta questa vicenda, la USB MEF aveva inizialmente richiesto all’Amministrazione la dovuta informazione sulle modalità organizzative delle lavorazioni dei 730 per esercitare il normale diritto di controllo sindacale e per verificare la congruità del numero degli addetti e l’equità delle quote salariali individuali in rapporto all’importo complessivo del fondo.
L’Amministrazione non ha voluto aderire alle reiterate richieste di questa Organizzazione Sindacale ed ha caparbiamente “secretato” tutta l’operazione, generando così una serie di giustificati sospetti e diffidenze sulla trasparenza della gestione e sulla legittimità dei risultati finali.
La USB MEF, preso atto della situazione, ha continuato la battaglia al tavolo negoziale informando puntualmente i lavoratori dei fatti ed esponendo le proprie considerazioni. In nessuno di questi comunicati la USB MEF ha espresso valutazioni in merito alle scelte delle altre Organizzazioni Sindacali e, anzi, in sede di trattativa ha sostenuto e fatte proprie le posizioni espresse dalla RSU.
Quanto esposto è la ricostruzione rigorosa dei fatti accaduti fino all’11 novembre 2013.
Oggi, però, un nuovo elemento entra a pieno titolo in questa vicenda infame.
La UIL, infatti, è uscita con un livido comunicato che vomita sui lavoratori una serie di insulti alla USB, accusata solo di fare sindacato a tutela dei lavoratori tutti senza alcuna logica corporativa o, ancora peggio, clientelare.
Questa “informativa sindacale” - volgare nel linguaggio, violenta nella scelta di vocaboli che richiamano soggetti in particolari condizioni di debolezza estrema, misera culturalmente e politicamente, imprecisa e fuorviante nei contenuti - qualifica bene l’essenza della UIL nelle sue scelte servili e collaborazioniste.
La USB MEF non intende proseguire oltre sul commento del comunicato/provocazione ma conclude riportando di seguito la spontanea riflessione provocata dalla sua prima lettura: “puntualmente a Roma, in occasione delle prime piogge, si verifica il consueto intasamento del sistema fognario con la conseguente fuoriuscita di liquame maleodorante. Il MEF non fa eccezione ed infatti è uscita la UIL.”