Non è facile intervenire in circostanze come questa: è in corso di svolgimento una procedura concorsuale che per quanto balorda e cervellotica merita rispetto se non altro perché sono in ballo interessi "vitali" per migliaia di giovani in cerca di occupazione stabile.
Ma siamo costretti a rompere la consegna del silenzio perché i primi dati che ci giungono dalle Regioni sembrano confermare l'esistenza di una linea dura che immaginiamo qualcuno possa aver dettato: il concorso per l'assunzione di 1180 funzionari non deve avere code né strascichi. Leggasi non deve avere idonei o deve averne pochissimi. Ci sbagliamo? Attendiamo smentite e ci auguriamo per noi ma soprattutto per i suddetti giovani, di poter tornare a osservare la consegna del silenzio.
Perché ciò accada però dobbiamo avere più che la sensazione che tutto stia andando per il verso giusto. Per ora la sensazione - più di una sensazione - è diametralmente opposta.
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PS: copia della lettera è stata inviata agli indirizzi di posta elettronica dei parlamentari che nelle settimane precedenti avevamo sentito per sensibilizzarli sulla vicenda tirocinanti.
Roma, 27 maggio 2009
Al Direttore dell'Agenzia Entrate Dott.Attilio Befera – ROMA
e, per conoscenza:
Al Capo Dipartimento Funzione Pubblica, Cons.Antonio Naddeo – ROMA
Al Servizio per la programmazione delle assunzioni e il reclutamento
Dr.ssa Maria Barilà - ROMA
Concorso pubblico per l'assunzione di 1180 funzionari all'Agenzia delle Entrate
In questi giorni sono iniziati gli esami “finali” per i tirocinanti. Questa Organizzazione Sindacale è venuta a conoscenza del fatto che nei primi due giorni di esame vi è stata una percentuale particolarmente elevata di candidati risultati “non idonei”. Appare quantomeno bizzarro che giovani che hanno superato brillantemente due prove scritte su conoscenze tecnico-giuridiche e competenze attitudinali e che hanno sostenuto un tirocinio teorico-pratico della durata di sei mesi negli uffici dell’Agenzia dando prova delle loro capacità, siano risultati inidonei nel colloquio conclusivo in percentuale tanto elevata (50% in Lombardia).
Ci chiediamo se ciò derivi da una valutazione negativa del periodo di tirocinio o se dipenda dai pochissimi minuti (in taluni casi solo 13 ) di colloquio complessivo, comprensivo delle domande inerenti l’attività svolta, in cui le commissioni sono riuscite a valutare la preparazione professionale, le attitudini e le motivazioni.
È nostro dovere porci queste domande in quanto la trasparenza in questo concorso è stata inesistente, tant’è che i candidati non hanno neppure potuto conoscere l’esito del tirocinio pur rappresentando questo una vera e propria prova concorsuale. Adesso, in sede di giudizio delle prove finali in corso, un comportamento delle Commissioni d’esame dell’Agenzia che sembrerebbe dare gravemente seguito alle affermazioni di alcuni direttori che, in colloquio con i tirocinanti in servizio, avevano rivelato l’intenzione dell’Agenzia di non avere idonei per il timore di doverli collocare come avvenuto per gli idonei de contratti di formazione lavoro.
Ci era parso di intravedere uno spiraglio quando Lei ha espresso tutta la sua fiducia in questi giovani asserendo di non poter assumere tutti i meritevoli solo per problemi di bilancio. Abbiamo sperato che l’Agenzia individuasse una soluzione tale da evitare di disperdere un patrimonio di conoscenze e capacità che può essere messo al servizio della collettività, continuiamo ad essere convinti, in ultima analisi, della possibilità di ricollocare gli idonei non vincitori in altri rami della Pubblica Amministrazione bisognosi di personale e non in grado di procedere a concorsi in proprio.
Abbiamo avanzato proposte concrete e percorribili in tutte le sedi opportune e riteniamo che sia dovere dell’Agenzia evitare soluzioni preannunciate di bocciature indiscriminate e prendere contatti con il Ministero per pubblica amministrazione e l’innovazione per ricercare ogni soluzione possibile.
Roma, p.RdB PI Agenzie Fiscali, Stefania Lucchini