Nei nostri precedenti comunicati abbiamo ampiamente denunciato le pratiche di smantellamento del Ministero del Lavoro attraverso la creazione dell‘ Agenzia Unica della Vigilanza e la chiusura di tutte le sedi territoriali, nel contempo, abbiamo espresso tutte le nostre preoccupazioni per il destino dei circa 2400 lavoratori amministrativi dei territori che in ruolo soprannumerario (quindi fuori dalle piante organiche e a rischio di automatico esubero) saranno trasferiti all’ INPS e all’ INAIL.
Se è chiaro che l’operazione portata a termine, attraverso il jobs act, di devastazione e annullamento del diritto del lavoro deve necessariamente passare per la chiusura degli uffici territoriali che, in parte, questi diritti tutelano, non è altrettanto chiaro ( anzi è totalmente oscuro) quale sorte dovrà toccare all’ Amministrazione Centrale e al personale che attualmente opera presso di essa.
Nella bozza di decreto di cui siamo a conoscenza nessun passaggio viene fatto in relazione ad una futura riorganizzazione dell’ Amministrazione Centrale dove risiedono, ad oggi, allocati in tre sedi, circa 940 lavoratori.
940 lavoratori che, in parte considerevole, operano a livello amministrativo, contabile e tecnico proprio nella gestione dei territori.
Nel momento in cui i territori non apparterranno più a questo Ministero e il personale in essi contenuto sarà assegnato all’ Agenzia Unica e/o ad altri enti cosa rimarrà da gestire al Superiore Ministero stesso ?
Sembra che di questo non si occupi nessuno !!
Ad oggi neanche una lontana idea di progetto, legato a funzioni, indirizzi e compiti è stata presentata; così come non è stato preso in considerazione l’eventuale utilizzo dei 940 lavoratori attualmente presenti.
Come è evidente la nostra Organizzazione è molto preoccupata, non solo per la chiusura delle sedi periferiche ed il relativo trasferimento dei dipendenti, ma anche per le diverse centinaia di lavoratori della sede centrale del Ministero che subiranno la stessa sorte venendo meno molte funzioni che attualmente svolgono.
2400 sono i lavoratori dei territori destinati ad INPS ed INAIL. Quanti e quali saranno i lavoratori dell’ Amministrazione Centrale che rimarranno in forza presso il futuro Ministero ?
Dopo una riorganizzazione tardiva ed inutile, che ha accorpato qualche Direzione Generale e qualche ufficio territoriale, con la costituzione dell’agenzia unica avverrà l’ azzeramento della struttura portante di un Ministero che doveva rappresentare ed esercitare garanzie e tutele, nulla viene previsto per il futuro di ciò che ne dovrebbe rimanere.
Il messaggio politico è assolutamente chiaro: azzerati i diritti, azzerate le tutele, azzerati gli uffici territoriali: questo “baraccone” potrebbe risultare inutile e imbarazzante. Soprattutto, all’interno della riforma di una P.A. che, nel nuovo corso della politica renziana, in continuità con quella dei governi precedenti, deve divenire più snella ed efficace al servizio delle imprese e non del cittadino; eliminando il famoso “grasso che cola” rappresentato, non dal fiume dei miliardi sottratti dalla corruzione e dalla cattiva gestione della cosa pubblica, ma, bensì, dal numero dei presidi di garanzia territoriali e dai lavoratori della P.A. stessa.
E’ necessario, da parte dei lavoratori tutti, un sussulto di dignità nel rivendicare il proprio ruolo per la difesa del proprio posto di lavoro e il mantenimento dei servizi ai cittadini e ai lavoratori che quotidianamente si rivolgono agli attuali Uffici..
E’ necessario da parte dei lavoratori tutti, pretendere chiarezza sui propri destini, su quali saranno le loro funzioni e i loro diritti sia per coloro (quanti e quali) saranno destinati all’ Agenzia Unica, ad INPS, INAIL e, a questo punto, sia per coloro (quanti e quali) corrono il rischio di un ulteriore salto nel buio che potrebbe chiamarsi “mobilità”.
Per avere la certezza che i lavoratori del Ministero del Lavoro, complessivamente, siano tutelati ed avere risposte chiare sul futuro di oltre 3000 di essi destinati ad essere trasferiti ad altri Enti, stiamo continuando un percorso di mobilitazione attraverso assemblee su tanti posti di lavoro, lo sciopero, partecipato, del 18 marzo scorso, per arrivare ad una assemblea nazionale di tutti i lavoratori e dare più forza alle nostre rivendicazioni.
Roma, 24 marzo 2015
USB/P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.