Si è svolto il giorno 5 di marzo il quarto incontro fra 9 sigle sindacali e la direzione dell’AIAS.
Un incontro conclusosi con un nulla di fatto, e non poteva essere diversamente viste le premesse e la protervia dimostrata, in questa come negli incontri precedenti, dalla direzione e dal suo rappresentante legale, un avvocato-consulente ingaggiato a bell’apposta da Milano, specializzato in diritto del lavoro, diritto sindacale e che nel suo curriculum vanta le seguenti cose : “ha sviluppato una significativa esperienza in materia di licenziamenti collettivi e processi di riorganizzazione, ristrutturazione, riallocazione delle risorse in esubero, outsourcing e trasferimento di ramo d’azienda”.
In America la chiamerebbero terminator, head-chopper... «Lo dicono anche qui: tagliatore di teste». Un lavoro impopolare... Un’azienda che deve portare assistenza tra gli handicappati, alleviare le sofferenze, che vive di soldi pubblici, che si affida ad un "tagliatore di teste"? Qualche perplessità ci assale…
Si doveva discutere di 133 licenziamenti (che nel frattempo sono diventati 131 visto che due dipendenti hanno dato le dimissioni).
A nulla sono valse le richieste di 7 sigle sindacali per cercare altre vie che non fossero i licenziamenti (contratti di solidarietà, cassa integrazione in deroga ecc..). La direzione (e il consulente importato) si sono rifiutate di discutere: sono stati irremovibili. E per non discutere di queste eventuali alternative hanno adottato pratiche che in gergo calcistico potremmo definire ostruzionistiche: sistematica interruzione ogni qualvolta si cercava di incanalare la discussione sui bilanci, che molte sigle sindacali (fra cui l’USB) continuano a ritenere non esaustivi, misure alternative ai licenziamenti ecc.. Perfino sul pagamento degli stipendi arretrati non volevano rispondere “perché non era argomento di trattativa”, e solo alla fine la signora Randazzo ha avuto la gentilezza di comunicare che lo stipendio di novembre sarà accreditato il giorno 8 di marzo! Continuano a ribadire che la crisi è strutturale, non di bilancio, e appare oscura e incomprensibile la questione del mancato pagamento di diverse mensilità arretrate. Il loro fine era quello di licenziare 133 persone e per questo chiedevano il fiancheggiamento dei sindacati. Fiancheggiamento che (ed anche questo era previsto) è arrivato da parte di due sigle: ISA e UGL, le quali, qualora ce ne fosse stato bisogno dimostrano la loro vera natura: sindacati al rimorchio del padrone.
Sette sigle sindacali hanno accolto l’invito dell’USB e hanno invitato la direzione a non considerare la discussione chiusa, a riconvocare la riunione per venerdì 8 Marzo, ultimo giorno possibile in base alla procedura prevista dalla L. 223/1991, ed anche qui c’è stato un illogico arroccamento da parte aziendale, perché secondo loro la faccenda è già chiusa!
Alla fine della fiera questo sembra essere il risultato: 131 persone rischiano di perdere il lavoro.
L’avvocato ha portato a termine il lavoro per cui è stato ingaggiato, riscuoterà la parcella (quanto è costato ? viene pagato a parcella o a "testa tagliata"?) e potrà ritornarsene sotto l’ombra della Madonnina e i lavoratori dell’AIAS, quelli rimasti, si vedranno aumentare i carichi di servizio e continueranno a lavorare nell’incertezza sui tempi della riscossione dello stipendio.
In allegato l'accordo di mobilità in sede sindacale proposto dall'azienda.