EPolis Roma
L'emergenza. La Gerit paga la ditta di manutenzione per far riprendere il servizio nelle case popolari
Il Comune sblocca gli ascensori ma è ancora polemica sull'Ater
Botta e risposta infuocato tra Antoniozzi e Petrucci. L'Asia chiede la chiusura dell'Azienda
Roma - Bombole d'ossigeno, ambulanze, vigili del fuoco e protezione civile. Questo lo scenario che si è ripetuto in tutte le palazzine dell'Ater ieri per il blocco degli ascensori dopo il blocco dei conti dell'Ater. Anziani rimasti fuori casa e impossibilitati a rientrarvi, disabili chiusi dentro le mura domestiche. Sono stati diversi ieri gli interventi di sanitari e forze dell'ordine per aiutare le persone a entrare o uscire da casa. E intanto prosegue il rimpallo di responsabilità e accuse tra Regione e Comune con quest'ultimo che annuncia, tramite l'assessore al Patrimonio Alfredo Antoniozzi di «aver risolto in via transitoria il problema del costo della manutenzione degli ascensori grazie alla sensibilità della società Equitalia Spa e di Equitalia-Gerit». Sarà la Gerit, dunque, a farsi carico del pagamento di 500mila euro per riattivare il servizio. «Nel contempo continua la trattativa per la definizione del debito dell’Ater nei confronti del Comune di Roma che sarà portata avanti nei prossimi giorni, ci si augura, senza ulteriori strumentalizzazioni - conclude Antoniozzi - da parte dei vertici dell’Ater stessa». Durante la giornata, però, c'è stato un susseguirsi di polemiche. Da una parte il sindaco che aspetta «lo sblocco in Regione del problema del commissariamento della sanità in modo che possano essere regolarizzati i flussi economici e si possa avere una situazione di liquidità più stabile per tutti gli enti collegati». Dall'altra l'assessore regionale Di Carlo che annuncia l'accordo con il Comune: in pratica, la Regione s'impegna a trasferire al Comune proprietà per oltre 400 milioni di euro e a garantire i proventi della vendita di altri alloggi per un importo di 149 milioni di euro. «Leggo uno strano commento dell’assessore Antoniozzi - attacca Luca Petrucci, presidente dell'Ater - dal quale sembrerebbe di capire che il pignoramento del Comune di Roma sulle casse dell’Ater è stato revocato. Se questo è avvenuto, l’Azienda è immediatamente in grado di riattivare gli ascensori senza necessità di interventi di terzi». Al fuoco di Petrucci risponde il Campidoglio affidandosi a una nota: «Secondo quanto risulta dalla corrispondenza fra la direzione generale dell’Azienda e la società responsabile della manutenzione, il blocco degli stessi è una decisione assunta dal direttore generale dell’Ater, a tre giorni dalla scadenza del contratto». E se Dario Rossin, capogruppo Pdl in Campidoglio chiede le dimissioni di Petrucci, l'Asia Rdb chiede che l'Ater venga chiusa per essere affidata alla gestione pubblica. Marco Visconti, presidente della commissione capitolina Patrimonio affonda: «Petrucci scredita i giudici approvando in data 27 giugno una spesa di 33 mila euro per inviare una letterina agli inquilini dell'Ater». Giovanni Carapella, presidente della commissione Lavori Pubblici e casa della Regione, indica il percorso per risolvere la questione: «Immediata sigla da parte del Comune e delle Regione del verbale d’intesa sul contenzioso, sblocco immediato da parte del Comune di Roma del pignoramento dei conti correnti Ater, ripristino della funzionalità degli ascensori». Sempre in attesa che i disabili e gli anziani possano rientrare (o uscire) dalle loro case.
di Marta Rossi