Cinquanta facchini, la stragrande maggioranza dei 60 lavoratori della cooperativa Zero70 del Consorzio Cisa, sono saliti questa mattina sugli scaffali alti 10 metri del magazzino Carrefour di Chignolo Po (Pavia) in solidarietà con i 4 lavoratori licenziati per il loro impegno sindacale e come protesta contro l’impiego di crumiri in sostituzione dei lavoratori in lotta.
Molla scatenante per l’innalzamento del livello della protesta, iniziata ieri con lo sciopero proclamato da USB, è stato l’arrivo in forze di un contingente della Celere all’interno del magazzino, che è il principale snodo logistici italiano di Carrefour. La situazione è carica di tensione.
Intanto continuano i contatti sia con la Guardia di Finanza, che sta vagliando la regolarità della cooperativa Zero70 e del Consorzio Cisa fornitore di manodopera alla multinazionale francese della Grande Distribuzione Organizzata, che con il Ministero dello Sviluppo Economico a cui è stata avanzata richiesta di ispezione straordinaria.
Carrefour, in un suo pilatesco comunicato, da un lato definisce illegittima la protesta e dall’altro ricorda che tutti i fornitori di servizi sono tenuti all’osservanza dei contratti nazionali di lavoro e della Carta Etica dell’azienda, che prevede precisi impegni nei confronti dei lavoratori
I facchini, in stragrande maggioranza organizzati con la USB, non intendono in alcun modo interrompere la lotta fino al ritiro dei licenziamenti illegittimi, alla verifica della regolarità della cooperativa e all'applicazione di tutte le norme sulla sicurezza sul lavoro.
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