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Usb: un brutto contratto ispirato da odio ideologico nei confronti dei lavoratori pubblici e frutto delle preintese"con i governanti di turno, come l'accordo "regalo" di novembre, a pochi giorni dal referendum sulla modifica della Costituzione, o lo scambio "preelettorale" che ispira oggi la frettolosa trattativa Aran.
Per CGIL CISL UIL e falsi autonomi tutto viene "prima" dei reali interessi effettivi dei lavoratori del nuovo comparto.
Dopo 8 anni di blocco contrattuale e tre giorni di maratona all'Aran alle quattro di questa mattina è stato quindi firmato un brutto contratto per il Comparto Funzioni Centrali, del tutto insufficiente dal punto di vista economico a recuperare anche la sola inflazione registrata tra il 2010 e 2017. (L'aumento effettivo mensile ammonta così a pochi euro.)
Il valore medio di aumento del Comparto si ferma a 76 euro (da marzo 2018!) e la prima e seconda area (A e B) recuperano qualcosa solo attraverso una perequazione temporanea che si ferma al 2018.
Non si è voluto mettere mano all'ordinamento professionale, che a nostro parere era tra i compiti principali di questo nuovo contratto, lasciando invariate le situazioni di sfruttamento della prima e seconda area (A e B), con il rinvio di qualunque decisione all'esito dei lavori della istituenda Commissione paritetica sull'ordinamento.
A questo si aggiunge un sistema di valutazione molto simile a quello previsto dalla riforma Brunetta, un peggioramento delle norme riguardanti i permessi per visite e cure mediche, un inasprimento delle norme disciplinari che è espressione diretta del pregiudizio che da anni ispira le campagne mediatiche contro i lavoratori pubblici e che è anche l'humus su cui è impiantato questo contratto.
USB non ha siglato l'ipotesi di accordo e già dalle prossime settimane avvierà la consultazione tra i lavoratori del Comparto.
Unione Sindacale di Base P.I. Roma, 23/12/2017