In data odierna l’USB RdB MEF ha ricevuto, da parte dell’amministrazione, la nota di convocazione per la riunione che si terrà per il prossimo 28 luglio, alle ore 15.30, avente per oggetto il rinnovo del contratto integrativo per il proseguo della trattativa inerente l’accordo sottoscritto in data 20 maggio 2010.
Ma ci sono delle novità: la partecipazione, al tavolo negoziale, del rappresentante politico, il sottosegretario di stato, l’on. Alberto Giorgetti e la ridefinizione dell’ordine del giorno, non più specifica sugli sviluppi economici ma allargata all’intero accordo del 20 maggio 2010.
Queste “novità” ci inducono ad alcune considerazioni che vogliamo condividere con i lavoratori.
L’ultimo incontro, di una serie di riunioni già cadenzate a livello settimanale, incentrate sugli sviluppi economici all’interno delle aree, si è svolto lo scorso 7 luglio e sembrava dovesse essere quello conclusivo.
Invece, questo appuntamento è finito con un nulla di fatto anche per l’abbandono del tavolo sindacale da parte della delegazione UIL, seguita a ruota da quella di CGIL e della CISL, causata non da motivi sindacali ma da un diverbio su un presunta “parolina” di troppo usata dai rappresentanti della parte pubblica.
Insomma, un episodio facilmente superabile ma che, di fatto, ha interrotto, invece, il confronto.
Questa lunga e immotivata pausa, comunque inopportuna visti i tempi rapidi concordati unanimemente dalle parti, non ci ha convinto e non ci convince tuttora.
Fino al 7 luglio, al di là del merito delle diverse posizioni rappresentate al tavolo negoziale sia dall’amministrazione che dalle altre OO.SS., il percorso del confronto era avvenuto tutto sommato con il rispetto delle regole e, soprattutto, nelle sedi preposte.
La parte pubblica, quindi, poteva concludere questo complesso percorso verificando la possibilità di un’ eventuale intesa dopo la valutazione di modifiche, integrazioni e cambiamenti sul testo della bozza di accordo proposta e rappresentata al tavolo negoziale.
Adesso, invece, spunta questa convocazione con la presenza della parte politica che, sia formalmente che sostanzialmente, non dovrebbe avere nessuna specifica funzione su tale materia.
Ma, al di là di questa “autorevole” presenza, non si riesce a comprendere a chi possa servire questa tutela politica, tra l’altro proveniente da coloro che, con la manovra correttiva in essere, bloccano contratti e salari, aumentano l’età pensionabile, tariffe e servizi, rapinano le liquidazioni, distruggono lo stato sociale.
Non vorremmo che il percorso di cui si parlava prima, formalmente corretto, abbia, di fatto, scontentato qualche “eminenza grigia” e “consiglieri”, sempre presenti nell’ombra.
Non vorremmo che, in sintonia con alcune sigle sindacali disabituate al confronto diretto, democratico e trasparente, si vogliano ripristinare abitudini e modalità di “inciuci” e “scambi” sottobanco, sempre pronti a saltare fuori.
L’USB RdB MEF che da anni si batte per un passaggio di livello per tutti, a partire da quelli che sono rimasti fermi alla fascia economica d’appartenenza, continuerà la sua battaglia per una conclusione positiva tendente ad una soluzione equa e solidale tra i lavoratori.
L’USB RdB MEF ha raggiunto l’obiettivo di porre, come prioritario, questo tema, superando, di fatto, le storture contenute nel citato accordo del 20 maggio 2010 e ha intenzione di concludere il confronto con le modalità di trasparenza e democrazia finora praticate.
L’USB RdB MEF ha posto sul tavolo negoziale una serie di richieste di modifiche e integrazioni alla bozza che la parte pubblica ha presentato alle parti sociali lo scorso 7 luglio: revisione del numero di passaggi attribuito alle 3 aree e relative fasce economiche; rideterminazione del punteggio attribuito ai titoli di studio e professionali; introduzione di un punteggio anche per il servizio prestato in altre amministrazioni; inserimento nell’anzianità anche per il servizio pre-ruolo (vedi ex L. 285/77); abolizione della decurtazione del punteggio per il part-time e per i provvedimenti disciplinari di lieve entità.
La valutazione finale, ovviamente, dipenderà dalla disponibilità dell’amministrazione al confronto su queste nostre richieste e alla struttura complessiva dell’impianto che verrà fuori.
L’USB RdB MEF terrà costantemente informati i lavoratori ed è determinata a denunciare “manovre” che nulla hanno a che fare con le dinamiche sindacali e con le aspettative dei lavoratori.