CUB-COBAS-SdL, varato il Patto di Base.
In un’affollatissima assemblea di delegati svolta sabato scorso a Roma, al teatro “Ambra Jovinelli”, CUB-COBAS-SdL hanno rafforzato il percorso comune, avviato con l’assemblea del maggio 2008 a Milano, varando il Patto di Base. Decisa per il 28 marzo una manifestazione nazionale a sostegno di una piattaforma che ha, tra i suoi obiettivi: il blocco dei licenziamenti; la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario; un aumento economico consistente per salari e pensioni; un reddito sociale minimo garantito agli inoccupati; la cassa integrazione all’80% del salario; un piano straordinario per lo sviluppo delle energie rinnovabili; investimenti per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro.
Il sindacalismo di base ha l’indipendenza, la consapevolezza e la maturità necessarie per assolvere un compito storico nel Paese: prendere in mano il testimone della rappresentanza del movimento dei lavoratori da un sindacato confederale approdato alla “complicità”, che ha rinunciato definitivamente a svolgere il proprio ruolo, in nome di interessi economici e politici ormai evidenti a tutti.
Democrazia sindacale,
chi è causa del suo mal pianga sé stesso.
Le Agenzie Fiscali hanno comunicato di aver escluso dalla contrattazione decentrata le organizzazioni sindacali che non hanno firmato il contratto 2008-2009, tra queste, figurano la RdB e la CGIL. In una nota ripresa da “Il Sole 24 Ore” del 7 febbraio, Alfredo Garzi, della Funzione Pubblica CGIL, parla di “un chiaro attacco alla libertà sindacale”. Da che parte stava, questo sindacato, quando nel 2007 fu impedito alla RdB di partecipare alla contrattazione integrativa all’INPS, perché stava svolgendo il referendum tra i lavoratori per decidere se firmare il contratto quadriennale 2006-2009? La CGIL stava dalla parte di chi decise di impedire alla RdB di trattare, in nome di una regola contrattuale che obbliga a firmare i contratti collettivi per poter partecipare alle trattative decentrate. Non ci si chieda, in questo momento, di evitare la polemica perché non opportuna o perché i lavoratori hanno a cuore, in ogni caso, l’unità dei sindacati. I lavoratori debbono conoscere sempre, ed in ogni momento, la verità, per fare le proprie scelte in piena autonomia ma con consapevolezza. La RdB da anni chiede la cancellazione di questa norma non democratica, che non deriva da norme di Legge ma è stata prevista dalla contrattazione (per il Parastato Art. 8, comma 1, CCNL 16 febbraio 1999), ma dalla CGIL non è mai arrivato un segnale di disponibilità a sostenere tale richiesta.
Verificheremo nelle prossime settimane se la scelta delle Agenzie Fiscali sarà estesa agli altri comparti, tra cui il Parastato. Continueremo ad opporci a queste norme che limitano la democrazia sindacale ed alla CGIL non possiamo che dire, senza rancore, “chi è causa del suo mal pianga sé stesso”.
Noi siamo corretti.
Alla fine l’amministrazione centrale ci ha messo a disposizione l’Aula Magna della Formazione per svolgere l’assemblea del 10 febbraio in direzione generale a Roma. Cos’era successo? Che l’amministrazione ci aveva comunicato di non avere sale disponibili, dal momento che la sala “Aldo Moro” risultava occupata dalla CGIL e la sala “Mancini” dai legali per un aggiornamento professionale.
Abbiamo così contattato il segretario nazionale della CGIL INPS per chiedergli di usare in comune la sala e svolgere insieme l’assemblea. La risposta è stata drasticamente negativa, con la giustificazione che era prevista la presenza di Alfredo Garzi, della Funzione Pubblica CGIL, chiamato a sponsorizzare lo sciopero del 13 febbraio. Dire che ci siamo rimasti male è poco, visto che lo stesso segretario della CGIL INPS ci aveva contattato il 23 gennaio scorso per chiederci di non ostacolare la loro consultazione. Noi ci siamo comportati correttamente, tanto è vero che ancora giovedì 5 febbraio invitavamo pubblicamente i lavoratori a partecipare ad entrambe le consultazioni, mentre la CGIL non ha fatto altrettanto con la consultazione della RdB.
Per quanto riguarda l’assemblea, è bastato che annunciassimo la decisione di tenerla al IV piano della direzione generale, nel corridoio del bar, per scatenare il panico tra l’amministrazione, che ci ha comunicato l’intenzione di metterci a disposizione, eccezionalmente, l’Aula Magna della Formazione.
La CGIL, pronta a provocare la CISL sulla democrazia sindacale, fugge così il confronto con la RdB, temendo probabilmente di essere richiamata alle proprie responsabilità per aver condiviso, in questi anni, una politica salariale che ha portato gli stipendi dei lavoratori a perdere progressivamente potere d’acquisto, o per aver sostenuto quella flessibilità che ha portato centinaia di migliaia di lavoratori a vivere condizioni di estrema precarietà lavorativa ed economica. Oppure la CGIL temeva che ricordassimo come, fino a pochi mesi fa, condividesse pienamente quella riforma degli assetti contrattuali che oggi ripudia, per non parlare del memorandum sul pubblico impiego o, ancora, della costituzione degli enti bilaterali. La democrazia sindacale va praticata, non solo predicata.
Giovedì abbiamo protestato in Direzione Generale
Come avevamo anticipato in un nostro comunicato, il 5 febbraio abbiamo protestato davanti gli uffici del Direttore Centrale delle Risorse Umane per chiedere innanzitutto un maggiore rispetto delle relazioni sindacali e l’immediata costituzione del Fondo di Ente 2009, per dare certezza ai lavoratori sulle risorse economiche disponibili per l’incentivazione. La manifestazione è servita anche a denunciare l’uso repressivo dell’Ufficio Disciplina rispetto alla libertà d’espressione, con lavoratori che subiscono sanzioni disciplinari a causa delle loro opinioni.
Nell’incontro che il Direttore ha voluto avere con i manifestanti, è emersa la difficoltà dell’Amministrazione a stabilire il Fondo 2009. Parallelamente, è stato assicurato il massimo impegno dei vertici dell’Istituto a reperire le risorse. E’ stata inoltre assicurata maggiore puntualità nelle relazioni sindacali, con particolare riferimento alle richieste formali inviate dalla RdB e che, spesso, non hanno trovato riscontro.
In particolare, la delegazione della RdB ha richiamato le questioni inerenti i rimborsi spese chiesti dai lavoratori che hanno partecipato alle selezioni, la pubblicazione delle graduatorie, le diverse modalità di attestazione della presenza per ex Art. 15 e Medici, l’adeguamento del buono pasto ed altre problematiche che hanno bisogno di una celere e positiva risposta. Il Direttore del Personale ha assunto l’impegno a valutare con attenzione tutte le questioni esposte. Riguardo le graduatorie delle selezioni interne, è stato rinnovato l’impegno a pubblicarle entro il mese di febbraio, indicativamente intorno al 20 del mese.
Nel valutare positivamente l’iniziativa di giovedì, vogliamo dare credito al Direttore ed attendiamo risposte concrete e positive.
Sulle risorse economiche per il Fondo 2009, resta quanto affermiamo da tempo: ad oggi non ci sono risorse sufficienti a garantire gli incentivi ai lavoratori.
Deve quindi continuare LO STATO DI AGITAZIONE DEI LAVORATORI DELL’ISTITUTO, rifiutando aumenti di produttività, nuova organizzazione del lavoro e nuove procedure. Diventa ancora più importante partecipare alla CONSULTAZIONE INDETTA DALLA RdB PER IL 10 FEBBRAIO, per fare di quella giornata un altro importante momento di mobilitazione e DIRE NO AL CONTRATTO 2008-2009, AI TAGLI AGLI INCENTIVI, ALLE MISURE SULLE ASSENZE PER MALATTIA, AI CONTRATTI TRIENNALI.