Alleghiamo alcuni articoli usciti nei giorni scorsi che riportano le dichiarazioni rilaciate nel corso della conferenza stampa che hanno tenuto il 30 novembre scorso il Presidente Boco e il Direttore Generale dell'Enasarco, in merito al processo di dismissione degli immobili.
Questi articoli hanno suscitato un'immediata reazione di tutto l'inquilinato. Abbiamo già pubblicato una lettera di un'inquilina, ma moltissimi sono i messaggi che ci arrivano per chiedere informazioni e per esprimere forte preoccupazione.
(più in basso nella pagina vi segnaliamo LINK dove potete leggere le prime reazioni degli inquilini sfuggite alla censura dei 'mezzi di informazione')
La protesta e l'indignazione sta nascendo anche per il modo in cui vengono riportate queste notizie: si vuole lasciar credere che questa operazione è tutta a vantaggio degli inquilini, ai quali si concede un ennesimo privilegio.
Tutto questo mentre tengono le loro 'penne' imbavagliate su tutte le preoccupazioni e le proteste che da mesi stanno sollevando decine di migliaia di inquilini.
Il Presidente Boco parla, nel motivare le scelte della Fondazione, del fatto che l'investimento nelle case è diventato oramai poco redditizio e per questo vogliono dismettere l'intero patrimonio. Ma non avevano investito in case per calmierare il mercato della casa? Stiamo in realtà assistendo alla riconversione degli investimenti in altre forme: quelle speculative dei Fondi immobiliari ai quali - per assurdo - vengono concessi anche dei vantaggi fiscali.
Quindi l'Enasarco, che per svolgere una funzione sociale ha avuto finanziamenti pubblici e agevolazioni, è passato da un Ente che investiva in alloggi per favorire le famiglie dei lavoratori e dei pensionati ad un Ente che specula sul mercato immobiliare.
Le domande che ci vengono spontanee, in merito alla bassa redditività degli immobili denunciata dal Presidente Boco, sono le seguenti:
Quale migliore investimento equivalente ha mai fatto l'Enasarco che ha portato il valore del capitale unitario impegnato da 7-8 milioni di lire (questo era il costo di acquisto di una casa molti anni fa) ad un valore corrente fino ai 200 mila euro (prezzo ipotizzabile di vendita oggi agli inquilini dello stesso alloggio)?
Quanto hanno prodotto (o meglio, quanto hanno perso?) gli investimenti nei vari Fondi spazzatura, compreso l'investimento Anthracite (780 milioni di euro) effettuati da Enasarco?
Quanti altri investimenti l'Enasarco ha fatto a buon fine?
Quale dirigente o amministratore della Fondazione ha pagato fino ad oggi per questi investimenti sbagliati, che stanno producendo il default della Fondazione?
Come mai l'Enasarco vuole ricavare da questa vendita 4,2 miliardi di euro, ora che vende agli inquilini, per un patrimonio che ha in bilancio a 3 mld, mentre nel 2006 lo stesso patrimonio lo stava vendendo per intero all'immobiliarista Ricucci a 1,8 mld di euro?
Perché l'Enasarco, che non ha comprato immobili da quando è stato privatizzato, vuole vendere a prezzi di mercato un patrimonio pubblico acquisito quando era - appunto - un Ente pubblico (e per la legge così rimane nelle funzioni)?
Perché vuole discriminare gli inquilini ai quali viene proposta una vendita a prezzi di mercato da quelli che hanno acquistato negli anni scorsi ai prezzi contenuti praticati dagli altri Enti?
Queste sono le stesse domande che stanno facendo anche le migliaia di inquilini che invece non hanno voce sui mezzi di informazione e che sono costretti a subire la politica degli aumenti degli affitti, delle dismissioni delle case a prezzi speculativi, degli sfratti.
Link di notizie pubblicate:
www.romatoday.it/dismissioni-enasarco-parla-sindacato-usb.html
www.romatoday.it/economia/dismissione-enasarco-comitati-spontanei-inquilini-contestano-accordo.htm
www.romatoday.it/economia/enasarco-case-vendita-dismissione-record.html