Con l’accordo del 30 dicembre si è provveduto a ripartire i posti disponibili per gli sviluppi economici all’interno delle Aree per il biennio 2009-2010.
In tutto saranno 3235 i passaggi che verranno assegnati con decorrenza 1 gennaio 2009 e 773 con decorrenza 2010.
Essendo stata fissata una permanenza minima nella fascia di appartenenza di tre anni per il 2009 e di quattro per il 2010, chi risulterà vincitore nel 2007-2008 non potrà partecipare alla nuova procedura.
Di fronte ai numeri totali degli sviluppi economici attribuibili nel quadriennio, che superano il 90% per alcune fasce economiche della Seconda Area, anche le perplessità sui criteri, gli stessi del 2007-2008, si ridimensionano.
È stato quindi un accordo importante, sia per il considerevole numero dei passaggi previsti, sia perché si è deciso di attribuirli in maniera coerente con le regole contrattuali, laddove altre Agenzie si sono, chi più chi meno, allontanate da esse per tornare alle promozioni o alle valutazioni che ricordano i rapporti informativi caduti in desuetudine negli anni ’70 grazie alla mobilitazione dei lavoratori.
Ma il cerchio non lo consideriamo ancora chiuso.
Nel prossimo triennio la stabilizzazione di risorse e le progressioni economiche saranno ancora considerate da noi un obiettivo da perseguire in risposta al blocco dei contratti e a chi vorrebbe togliere al mondo del lavoro pubblico le poche certezze rimaste.
Il 2011 sarà l’anno in cui molti dei nodi creati dallo spezzatino normativo degli ultimi anni verranno al pettine.
Quello che ci è apparso chiaro in questi mesi di intense trattative nelle Agenzie Fiscali è che qualcuno proverà a scioglierli mentre qualcun altro li ingarbuglierà.
Sono ormai sei anni che l’Agenzia delle Dogane utilizza i fondi fissi disponibili nel Fondo (Fps) per finanziare le progressioni economiche.
Per qualche anno la disponibilità è stata tale da garantire migliaia di passaggi, per altri solo qualche centinaia, ma il fatto che consideriamo veramente importante è la costanza con la quale questa parte del Fondo ha trovato la sua destinazione, che ha consentito a questa Agenzia di dare concreta attuazione alla dinamiche interne alle aree disegnate dal primo CCNL Agenzie Fiscali.
Solo la conferma di questo meccanismo potrà garantire che non si ripeta quello che purtroppo è accaduto in passato e che con quel CCNL si voleva scongiurare, ovvero che i lavoratori rimanessero bloccati per vent’anni nello stesso livello retributivo.
Per questo, a chi rimarrà fuori da questa nuova tornata di progressioni economiche, diciamo sin d’ora che troverà nel nostro agire sindacale un riferimento sicuro.
Di sicuro non ci accontenteremo dei risultati ottenuti e lotteremo per non lasciare indietro nessuno.