All’inizio dell’anno l’Agenzia ha comunicato di voler attivare le procedure di passaggio fra le aree previste dall’art. 22, comma 15, del d. lgs 75/2017 (concorsi interni nei limiti del 20% dei posti destinati a concorsi esterni).
Pur non essendo sostenitori di questa norma, in quanto la soluzione allo sviluppo delle nostre carriere sarebbe dovuta arrivare dal CCNL Funzioni Centrali e passare da un nuovo ordinamento professionale con prospettive stabili e non estemporanee, abbiamo però sempre mantenuto al riguardo un approccio pragmatico chiedendo all’Agenzia di sfruttare appieno tutte le possibilità date dalla normativa attuale. Ma i primi numeri che l’Agenzia ci presentò non lo facevano.
Si trattava infatti di una percentuale secca rispetto ai concorsi dall’esterno autorizzati, senza tener conto che per i passaggi interni il costo, trattandosi di un differenziale tra lo stipendio attuale e quello che si avrebbe nell’area superiore, era sensibilmente ridotto rispetto alle assunzioni dall’esterno che venivano “sacrificate”.
In tal modo rimaneva inutilizzato un residuo del budget assunzionale. Abbiamo quindi fatto le nostre proposte (per i passaggi fra la prima e la seconda Area vedi il comunicato “Meglio tardi che mai”) che, prevedendo un calcolo diverso, avrebbero portato ad incrementare i passaggi interni diminuendo al contempo il “sacrificio” di posti destinati all’esterno.
L’Agenzia ci ha ora comunicato di aver predisposto un nuovo piano delle assunzioni con il quale, partendo proprio dal recupero di quel residuo e dalle maggiori cessazioni avvenute rispetto a quelle stimate, si riuscirebbe di fatto a risolvere, seppure con anni di ritardo, il problema dello svuotamento della prima Area. In tal modo si otterrebbe il triplo dei passaggi inizialmente previsti (ora circa 150) e l’aumento di circa 1/3 dei passaggi fra la seconda e la terza Area (circa 180).
Con questo nuovo Piano, che andrà ora approvato dal Dipartimento della Funzione Pubblica, l’Agenzia ha recepito in buona parte le nostre osservazioni e ha dimostrato di voler cercare la soluzione migliore rispetto al contesto normativo, non fermandosi ad un’applicazione letterale della norma ma dandone un’interpretazione applicativa che potrebbe avere risvolti positivi anche per altri settori del Pubblico Impiego.
Il nostro giudizio positivo su questo Piano non cancella però le contraddizioni create dai ripetuti interventi normativi e dalla mancanza di riordino da parte del CCNL Funzioni Centrali in tema di ordinamento professionale. Un ordinamento che prevede anche per l’accesso dall’interno il possesso della laurea per diventare Funzionari mentre basta il diploma per ricoprire una Posizione di elevata responsabilità (POER). Un ordinamento in cui è molto più difficile passare dalla prima alla seconda area che ricevere su base fiduciaria posizioni organizzative e incarichi di responsabilità è un ordinamento che non fotografa la realtà lavorativa che si vive negli uffici.
Per superare queste contraddizioni USB Agenzie Fiscali ha sempre sostenuto che la creazione di una Area Unica, con posizioni di accesso differenziate dl titolo di studio ma senza le barriere che separano le attuali aree giuridiche, costituisse la migliore fotografia per una realtà lavorativa ormai caratterizzata da una notevole polifunzionalità e flessibilità delle mansioni.