Le voci di “messa in libertà” di migliaia di lavoratori dell'ILVA non può non essere messa in relazione con i nuovi provvedimenti di custodia e gli indagati ordinati dalla magistratura questa mattina.
USB ritiene che quanto sta accadendo è una vera e propria ritorsione ed un nuovo tentativo della proprietà dell'ILVA di utilizzare la preoccupazione e la rabbia dei lavoratori contro i provvedimenti della magistratura.
Ma questa volta non può e non deve andare come già è successo alcuni mesi fa: tra gli operai è ormai forte la consapevolezza che è l'ILVA la responsabile di ciò che sta accadendo; è l'ILVA che non vuole pagare per tutto ciò che ha inquinato; è l'ILVA che non vuole impiegare i miliardi di utili che ha fatto in questi anni per risanare la fabbrica e il territorio.
USB richiede pubblicamente l'intervento del Governo e annuncia sin da ora che se l'ILVA tenterà la “serrata” si arriverà a una forte ed immediata risposta dei lavoratori che non potrà certo fermarsi allo sciopero e che coinvolgerà l'intera cittadinanza.
A questo punto è lo Stato che deve intervenire per risanare la fabbrica e il territorio e ridare un futuro pulito e certo agli operai e alla città. Si nazionalizzi la fabbrica requisendola alla proprietà senza alcun indennizzo: si diano risposte certe ed immediate all'intera città ed a chi lavora all'ILVA.
Aggiornamento 21,15
Riva vuole chiudere l'ILVA: lo stato deve nazionalizzare
USB indice lo sciopero da questa sera e invita tutti i lavoratori a Roma per giovedì 29 novembre
I Riva giocano duro e i lavoratori devono fare altrettanto. USB ha indetto lo SCIOPERO di TUTTI i DIPENDENTI dello Stabilimento ILVA di Taranto non interessati dal provvedimento aziendale di "messa in libertà" a partire dalle ore 23:00 di oggi 26 novembre 2012 fino alle ore 7:00 del 28 novembre 2012.
I lavoratori saranno chiamati ad una mobilitazione senza precedenti che dovrà coinvolgere l'intera cittadinanza per far rispettare le ordinanze della magistratura e per assicurare lavoro e salute a tutti.
Lo sciopero e' indetto:
- contro l'ILVA che non sta rispettando le decisioni della magistratura e non intende finanziare il risanamento della fabbrica e del territorio;
- contro le decisioni dell'azienda che intende in questo modo intimidire i lavoratori;
- per un intervento immediato del governo che deve convocare tutti i sindacati, compreso USB;
- per la nazionalizzazione dell'azienda senza alcun indennizzo che permetterà il risanamento della fabbrica e del territorio.
Giovedì prossimo i lavoratori saranno a Roma. USB organizzerà pullman da Taranto e una manifestazione per “accompagnare l'incontro” con il governo al quale chiediamo formalmente e pubblicamente di assumersi le proprie responsabilità di fronte ad una situazione che sta precipitando di ora in ora e di convocare TUTTE le rappresentanze sindacali, compresa l'USB, per affrontare e risolvere definitivamente la vertenza ILVA/TARANTO, salvaguardando il lavoro e la salute dell'intera città.