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SANITA'

E' rivolta anche all'ASL di Salerno

Salerno,

 

E’ rivolta anche all’ASL di Salerno


Finalmente anche i delegati RSU dell’ASL di Salerno si sono rivoltati contro la gravissima situazione di precarietà dei livelli di assistenza negli Ospedali e nei Distretti della nostra Provincia.

La RdB ha sottoscritto la vertenza aperta stamattina dai delegati RSU dell’ASL di Salerno con l’occupazione simbolica della stessa Direzione tramite la convocazione di un’assemblea permanente.

Si unisce questo Sindacato alle altre OO.SS. nella proclamazione dello stato di agitazione e dichiara di essere disponibile all’avvio immediato della contrattazione su tutte le criticità segnalate nel documento sottoscritto dai delegati RSU con il Commissario Straordinario.

Si ribadisce con forza che il confronto della trattativa deve necessariamente tenersi sulla gravissima carenza di personale di ogni ordine e grado in tutte le strutture dell’Azienda.

La crisi non la devono pagare né i cittadini né i Lavoratori!

Saremo presenti alla conferenza stampa convocata per domani mattina alle ore 11,00 a Via Nizza e per proseguire con l’Assemblea permanente fino a quando non si terrà il predetto incontro con il Commissario Straordinario.


Il Coordinatore Regionale RdB/CUB Sanità
- Vito Storniello -

 


13 maggio 2010 - Corriere del Mezzogiorno

Clima teso per l'incontro Asl-sindacati

Salerno - E' in programma nel pomeriggio l'incontro tra rappresentanti sindacali del comparto sanitario e il commissario straordinario dell'Asl Fernando De Angelis (foto). Dopo l'occupazione della direzione generale di martedì, alla quale non ha preso parte la Cisl, la situazione continua a essere tesa. Cgil, Uil, Rdb e Fsi, assieme ai delegati della Rsu dell'Asl attenderanno i vertici dell'azienda già nelle prime ore del pomeriggio. Possibile, invece, che l'incontro avvenga, così come annunciato da De Angelis, verso le 19.30. I lavoratori chiedono, oltre a chiarimenti sul piano ospedaliero, anche di rendere omogenei i trattamenti del personale delle tre ex Asl confluite nell'azienda unica. Dall'azienda fanno sapere della disponibilità a trattare.


13 maggio 2010 - Il Mattino

Salerno. Non c'è intesa su nulla...

Salerno - Non c'è intesa su nulla. Nemmeno sull'orario della convocazione del tavolo di trattativa. All'Asl di Salerno stato di agitazione dei dipendenti e tentativo di intesa dopo il fallimento della trattativa anche davanti al prefetto. Tuttavia anche il sindacato rimane spaccato, la Cisl sceglie una strada autonoma anche se parteciperà al tavolo di oggi con il manager. Il manager che ha convocato il sindacato alle 19, e ha davanti una richiesta di incontro per le 15; dovesse sfogliare l’agenda di tutte le questioni aperte, si imbarcherebbe in una maratona notturna. Innanzitutto bisognerà dirimere la questione del pagamento degli stipendi. Lo conferma il manager Fernando De Angelis, la valanga di pignoramenti potrebbe impedire di pagare le spettanze a fine mese a diecimila dipendenti dell’azienda. E all’occupazione dell'ufficio del manager dell’altra mattina, ha fatto seguito una mattinata di assemblee in tutti gli ospedali della provincia dell’Asl unica. I rappresentati sindacali aziendali avevano deciso di occupare l’ufficio del manager per indicare che la situazione era insostenibile. Oggi l’incontro azienda-sindacato; sia sul piano ospedaliero che sul nuovo assetto previsto, oltre che sulla riorganizzazione che discende dall’avvio del piano. Arturo Sessa della Cgil intanto spiega che non comprende la posizione della Cisl: «facile fare il sindacato così, chiedere tavoli separati e poi accodarsi al tavolo principale. Speriamo che qui nessuno voglia fare la politica dei due forni». Accuse durissime che non contribuiranno a sciogliere la tensione. Ieri mattina i sindacati di base e Cgil e Uil hanno discusso delle strategie da adottare in vista dell’incontro. «Temiamo per i livelli assistenziali», dice Scotillo della Fsi. E Sessa aggiunge che il territorio e l’emergenza sono penalizzati all’inverosimile dal piano. Per l’Rdb «è indispensabile mettere mano ad una revisione di tutte le attività gestionali, in particolare a quelle che riguardano gli incarichi affidati agli specialisti esterni», spiega Vito Storniello. Tra le contestazioni al piano Zuccatelli, l’idea di un ospedale unico della pian del Sele, che arriverà solo tra «trenta anni», dicono i sindacalisti. Ma anche la mancata uniformità delle retribuzioni e dei trattamenti integrativi dello stipendio relativi a straordinari e altri incarichi. «Ogni Asl continua ad avere un proprio trattamento economico - dice Antonio Mignone, segretario regionale della federazione medici - il che significa differenze consistenti in busta paga per professionisti che svolgono lo stesso lavoro e per la stessa azienda. Un problema che si riproporrà anche quando i medici di Mercato San Severino e del da Procida saranno definitivamente trasferiti nei ranghi dell’azienda ospedaliera cittadina». Infine i problemi legati alla mobilità del personale. Con la chiusura di ospedalieri soprattutto nell’Agro nocerino si assisterà ad trasferimento di massa da un plesso all’altro. «Il tutto senza discutere di nulla con i sindacati. In queste condizioni come si applica il piano?», si chiede Sessa.(g.c.)


12 maggio 2010 - Il Mattino

Salerno. Occupazione degli uffici del manager, assemblee in tutti i plessi ospedalieri...
di Gianni Colucci

Salerno - Occupazione degli uffici del manager, assemblee in tutti i plessi ospedalieri, da Sapri a Nocera. Esplode la rabbia dei dipendenti Asl della provincia. L’Asl unica, con oltre diecimila dipendenti, è più grande dell’Asl 1 di Napoli. E - come a Napoli - ora rischia finanche il mancato pagamento degli stipendi. Il manager ha convocato per domani alle 19,30 i sindacati «al fine di chiarire la posizione dell’azienda sulle tematiche generali del personale», dice Antonio Lucchetti, direttore programmazione, controllo e gestione. Ma a rendere ancora più complessa la situazione è lo strappo registratosi tra Cisl e le altre organizzazioni sindacali. Pietro Antonacchio, segretario Cisl non ha firmato il documento unitario, anche se assicura che sarà presente alla convocazione, ma non esclude che potrà proporre una trattativa a tavoli separati. Scoppiano a distanza di quasi un anno dall’insediamento del manager De Angelis e con l’Asl unica le contraddizioni dell’accorpamento. Scattato il piano ospedaliero regionale, anche se non operativamente, portata a conclusione parzialmente l’unificazione delle tre Asl in un’unica azienda, dopo la fusione per incorporazione e la liquidazione delle tre Asl più piccole, i sindacati si ritrovano a fare i conti con i dubbi sul futuro. «Da settembre chiediamo incontri su questi temi - dice Antonacchio - oggi qualcuno fa populismo e più che discutere intende fare fughe in avanti e azioni di forza. Mi fa piacere che tutti abbiano finalmente compreso che è impossibile uniformare i trattamenti. A settembre ho segnalato le discriminazioni economiche e salariali in atto: produttività, reperibilità, parte variabile dello stipendio: tutto è diverso da ospedale a ospedale». Anche Vito Storniello della Rdb spiega come il livello complessivo delle prestazioni sia calato. «Le liste d’ attesa si stanno allungando, i disagi nelle sale operatorie sono ormai inaccettabili. Ci preoccupa questa caduta della qualità delle prestazioni, sono i cittadini a pagare. Al manager chiediamo: il piano ospedaliero con chi l'hanno concordato?». Anche i delegati della Rsu di Cgil, Uil, Fials, Fsi e Nursing, Up e Ugl che ieri mattina per qualche ora hanno occupato l’ufficio di De Angelis, spiegano quanto sia in ritardo il provvedimento in materia di «omogeneizzazione dei trattamenti economici e giuridici dei dipendenti delle tre ex Asl che pure sono individuati e prescritti dai commissari Zuccatelli e Bassolino e a pena di decadenza dei commissari». L’azienda convocando il sindacato spiega che «punta a uniformare il trattamento accessorio in tutto il territorio aziendale, eliminare riconoscimenti non presenti da norme di legge, assicurare quote dedicate dei fondi connessi a meccanismi meritocratici non destinate a pioggia», spiega Lucchetti. Intanto la spaccatura tra sindacati rimane: «Qui non c’è un progetto complessivo di gestione - dice Antonacchio - mentre i colleghi hanno paura delle responsabilità di partecipare ad una rivoluzione del settore e oggi buttano benzina sul fuoco. Devono avere vergogna». Intanto oggi nuova mobilitazione dei lavoratori, per domani riunione nel pomeriggio a via Nizza e autoconvocazione e proclamazione dello stato di agitazione di tutti il personale di Comparti, proclamato dall’Rsu. «Sono risultati vani due tentativi di conciliazione davanti al prefetto - dicono i rappresentanti della Rsu. da dieci giorni chiediamo un incontro con il commissario e confermiamo che dall’insediamento del commissario l’Rsu non riesce a garantire il corretto esercizio di rappresentanza dell’interesse dei lavoratori».