Una vera e propria rincorsa alle proposte sindacali dell' USB si sta scatenando in questa campagna RSU: accade per le progressioni economiche (prima osteggiate da tutte le altre OO.SS ed ora miracolosamente riscoperte), accade per il sistema di valutazione del personale, le c.d. pagelline, sostenute da tutte le OO.SS ed oggi, d'incanto, prontamente sconfessate, e accade anche per il tema dei rischi professionali.
Su questo punto l'USB, in perfetta solitudine, da tempo sostiene una cosa semplicissima: bisogna passare dalla logica per cui i rischi professionali ricadono sul singolo lavoratore, al principio per cui è l'amministrazione che deve farsene carico predisponendo un sistema di garanzie e tutele che consenta a tutti di lavorare serenamente e in sicurezza.
Sulla base di questo principio ci siamo mossi da tempo negli uffici aprendo la discussione con i lavoratori, raccogliendo firme a sostegno dei colleghi colpiti da procedimenti penali o civili semplicemente per aver adempiuto i propri compiti di servizio (da ultimo la raccolta di firme nei confronti dei colleghi della DP 3 di Roma), organizzando partecipatissime assemblee culminate in decine e decine di mozioni nelle quali si affrontava il tema del responsabile del procedimento e, più in generale, della tutela dei lavoratori.
Questo percorso che abbiamo messo in moto sta producendo qualche primo risultato come dimostra la direttiva emanata in materia dalla DR Lazio.
Le altre OO.SS, invece, hanno avallato la logica secondo la quale i rischi professionali sono un problema del singolo lavoratore ed hanno lucrato su questo deficit di tutele promuovendo la sottoscrizione di polizze assicurative, naturalmente previa iscrizione al sindacato.
Il sistema delle polizze assicurative, infatti, ha ragione di esistere proprio per la mancanza di tutele e garanzie (contrattuali o extracontrattuali) e le OO.SS che percorrono questa strada compiono una precisa scelta: abbandonare il terreno della difesa collettiva dei lavoratori, per avventurarsi in un campo decisamente più redditizio per loro, ma non certo per il personale. E l'amministrazione così può continuare indisturbata a scaricare le responsabilità dall'alto verso il basso...
Navigando sui siti di CGIL, CISL, UIL, SALFI e FLP troverete, infatti, apposite sezioni dedicate alle convenzioni dove, tra una convenzione per qualche resort all'ultima moda e una per il noleggio auto, compaiono anche le polizze assicurative a tutela dei rischi professionali.
Questo spiega perchè sul tema non abbiano mai mosso un dito.
Naturalmente, a ridosso delle elezioni RSU, tutti riscoprono gli opprimenti carichi di lavoro, il ruolo inquisitorio dell'audit, la necessità di tutelare i lavoratori per i rischi che corrono nell'esercizio della loro attività quotidiana.
La UIL, la spara più grossa di tutti e rivendica di essere stata l'unica organizzazione sindacale ad aver sollevato a livello nazionale la questione della tutela professionale dei lavoratori. Caspita, una letterina inviata all'Amministrazione deve essere stata sufficiente per pulirsi la coscienza!
Durerà poco, dal giorno successivo al voto per le elezioni RSU, il tema dei rischi professionali sparirà dalle loro rivendicazioni sindacali.
E torneranno a vestire i panni dei broker assicurativi...