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Entrate

Entrate - Produttività in smart working per processo, non individuale. USB chiede rettifica schede di rilevazione.

Roma,

Abbiamo richiesto alla Direzione Centrale del personale la rettifica delle schedi di rilevazione del lavoro agile svolto da casa.

Le schede di sintesi non devono essere nominative, ma siano strutturate per processi e non devono contenere alcun giudizio sulle modalità di svolgimento della prestazione, limitandosi a descrivere l’attività svolta nel periodo interessato.

Questo il testo della nota inviata:

            Al Direttore Centrale Risorse Umane ed Organizzazione

e p.c   Al Direttore dell'Agenzia delle Entrate

          All’Ufficio Relazioni Sindacali

 

OGGETTO: Sintesi attività svolte in lavoro agile – trasmissione scheda

Egregio Direttore,

abbiamo letto attentamente le direttive e le relative schede di acquisizione delle attività svolte in smart working da Lei emanate all’indirizzo delle DR e delle DP in data 10 aprile 2020, e degli Uffici centrali in data 22 aprile 2020.

Se condividiamo la sottolineatura da Lei riportata in merito alla funzione meramente di ausilio delle schede che in nessun caso “potrebbero essere, un report per la verifica dei risultati né per la misurazione della produttività o della produzione, i cui criteri e modalità dovranno essere necessariamente definiti previo il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali”, suscita preoccupazione la modalità con la quale tale scheda è stata, se pur a titolo esemplificativo, predisposta e le implicazioni che ne potrebbero discendere.

Ciò per almeno due ragioni.

In primo luogo per il carattere nominativo della scheda che mal si concilia con l’acquisizione semplificata degli elementi di conoscenza delle attività svolte in lavoro agile” la cui finalità potrebbe tranquillamente essere soddisfatta indicando i processi svolti senza necessità alcuna di scendere sull’attività svolta dal singolo lavoratore.

In secondo luogo perché la colonna relativa agli indicatori e gli esempi in essa riportati entrano direttamente nel merito della modalità con cui l’attività è stata svolta trasformandola, di fatto, in una valutazione della prestazione lavorativa singolarmente svolta.

Ed allora delle due l’una.

O tali schede assolvono davvero alla funzione di “strumento d’ausilio” come da Lei stesso richiamato, ed in tal caso non occorre alcuna scheda nominativa né tanto meno giudizi di merito sull’attività svolta.

Oppure siamo in presenza della surrettizia introduzione di uno strumento valutativo che contraddice quanto riportato nelle Sue Direttive e che risulterebbe inaccettabile a maggior ragione in una fase emergenziale durante la quale i lavoratori stanno mettendo a disposizione i propri mezzi personali al fine di garantire lo svolgimento della prestazione lavorativa.

Siamo convinti che, in mancanza di un chiarimento ed eventualmente di una rettifica relativa alla predisposizione della scheda di sintesi, ci troveremmo in presenza di schede di rilevazione dell’attività lavorativa che esulerebbero dalle finalità da Lei stesso attribuite nelle note sopra citate.

Per le ragioni sopra rappresentate, la scrivente chiede che

  1. le schede di sintesi non abbiano carattere nominativo ma siano strutturate per processi;
  2. non contengano alcun giudizio sulle modalità di svolgimento della prestazione, limitandosi a descrivere l’attività svolta nel periodo interessato.

In attesa di urgente riscontro, Le porgiamo cordiali saluti.

Roma, 23 aprile 2020

p. Esecutivo nazionale USB PI Agenzie Fiscali