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Firenze

Firenze. Caro Sindaco: se tremila le sembrano pochi!

Firenze,

Pubblichiamo il comunicato della RSU

Giovedi mattina l'Obihall di Firenze era pieno all'inverosimile di migliaia di lavoratrici e lavoratori del Comune di Firenze (la stampa parla di tremila persone in carne ed ossa), ed anche se fossimo stati qualche decina in meno, il senso e la valenza politico- sindacale dell’iniziativa non sarebbe da meno.


Siamo nella città che lei Amministra da oltre tre anni, e dove in questi tre anni il solco tracciato fra chi governa ed i propri collaboratori, che non dimentichi, sono quelli che poi mandano avanti i servizi della “sua” città, si è ulteriormente approfondito. Lei ci considera la zavorra, noi invece ci consideriamo la ricchezza, in professionalità, capacità di organizzare e far funzionare i servizi della città di Firenze.


Tremila storie, tremila esperienze, tremila diversità, tutte unite in questo duro attacco che la Sua Amministrazione da tre anni sta portando alle nostre condizioni di lavoro, tre anni nei quali la parte datoriale quindi Lei e i suoi Dirigenti, ben poco ha fatto per smontare il teorema “Toccafondi” sulle nostre “presunte laute” retribuzioni accessorie.


Tantissimi interventi hanno animato l’assemblea, interventi di persone che pur sentendosi attaccati e minacciati nelle loro condizioni di vita ( per noi anche cento euro sono importanti per far quadrare il bilancio familiare) dal loro datore di lavoro e dal Governo centrale, hanno una gran forza, una grande dignità ed una voglia di reagire, perchè noi non abbiamo debiti!


Lei ci ha portato in queste secche, Lei che si considera il timoniere, deve riportare la nave sulla rotta. Per quanto ci riguarda noi non ci sottrarremo (non lo abbiamo mai fatto) al confronto, ma il confronto si fa sulle cose concrete, e soprattutto quando la correttezza è reciproca fra le parti.

Ma sappia che il mandato ricevuto dai “tremila” è chiaro, non faremo alcuno sconto a nessuno, e non staremo ad aspettare le Sue scadenze, perché sono tre anni che aspettiamo, quindi nessuna ulteriore promessa o dilazione nei tempi, perché o le carte saranno chiare, o andremo incontro ad una stagione di forte conflitto sociale, e l’unico responsabile di questo sarà Lei.