Si è concluso del modo più inglorioso possibile il G8 University Summit 2009 organizzato a Torino dalla CRUI. Il 19 maggio il corteo studentesco di dissenso verso questo evento che aveva sfilato pacificamente e ormai si avviava alla sua conclusione è stato improvvisamente fatto segno di una carica poliziesca. Si tratta di una ennesima dimostrazione del degrado dell’idea di democrazia che il potere coltiva criminalizzando il dissenso.
La responsabilità morale ricade anche sui Rettori che hanno scelto di sbarrare le porte al dialogo con quel movimento degli studenti e dei lavoratori universitari che dall’autunno 2008 si battono contro i tagli all’Università e manifestano il loro dissenso dalle politiche aziendalistiche che stanno gettando l’Università nelle mani dei poteri economici dominanti.
Alla crescente sfiducia della comunità universitaria sul futuro dell’Università pubblica, i Rettori non sembrano in grado di far altro che accanirsi nelle loro politiche fallimentari di aziendalizzazione e privatizzazione degli atenei per rafforzare il loro potere forti dell’alleanza con banchieri e imprenditori invece che dialogare e condividere le scelte con la comunità universitaria !
RdB ha aderito alle manifestazioni, scendendo in piazza e promuovendo momenti assembleari che permettessero al personale T.A. di condividere con gli studenti il profondo malessere causato dal processo di trasformazione dell’università ideato da Governo e CRUI, che porterà attraverso una nuova GOVERNANCE ad annullare gli spazi a loro disposizione all’interno.
Di fronte alla gravità di tali eventi che mettono anche in discussione la credibilità del Summit, RdB ritiene che debba riprendere con maggior vigore il dibattito e il confronto all’interno della comunità universitaria per rivendicare scelte condivise per un rilancio e la riqualificazione dell’Università pubblica in alternativa alle politiche privatistiche di gestione concorrenziale degli atenei di cui la CRUI si è fatta portatrice negli ultimi 20 anni.
Torino, 19 maggio 2009
RdB/CUB Università