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Lazio

IL BUIO OLTRE LA SIEPE

Roma,

Comunicato n. 02/17

La riunione di mercoledì scorso in sede regionale si è risolta sostanzialmente in un commiato, costellato peraltro da informazioni utili a farci capire a che punto è la notte.

Nuove nubi se possibile ancora più fosche si addensano infatti sulla nostra regione, nel segno di un’ipotetica continuità che resta tutta da decifrare.

In apertura dell’incontro la direzione regionale ci ha innanzi tutto comunicato di non sapere, ad oggi, se raggiungeremo l’obiettivo nel 2016.

Il fatto che ci sono degli indicatori “non adeguatamente valutati” sia presso la Filiale di Roma EUR che in direzione metropolitana non solleva certo il personale da preoccupazioni più che legittime, anche perché conosciamo bene il gioco delle tre carte con cui l’amministrazione si trastulla purtroppo con cadenza annuale “sistemando” una sede e sfasciandone due.

L’attenzione di tutti si è poi naturalmente focalizzata sul futuro enigmatico che verrà riservato al Lazio, per il quale ci vorrebbe davvero la sfera di vetro e, con estrema franchezza, sul come porre adesso un rimedio a quell’autentico abominio che risulta dallo sdoppiamento tra l’area regionale in senso stretto e quella territoriale romana.

Nel merito, a livello organizzativo è buio pesto. E non poteva essere altrimenti.

Considerate le due nuove strutture a pari livello, in realtà per l’amministrazione c’è l’esigenza, prima che sia troppo tardi, di provare quanto meno a disegnare i relativi perimetri di azione sulla carta. Insomma, per evitare di pestarsi i piedi.

Al vaglio della nuova direzione generale c’è anche la proposta di riduzione delle Filiali da 6 a 4, sulla falsariga della gestione pubblica, con gli accorpamenti che sembrano già programmati del Casilino al Tuscolano e dell’Appio a Montesacro. Ma più che di anticipazioni, si tratta solo dell’antipasto.

Tutto il resto è di là da venire, semplicemente perché non è stato ancora preso in considerazione, con il personale e l’utenza solite vittime sacrificali designate di questa ennesima riorganizzazione. Della quale sentivamo proprio il bisogno.

Sulla base di questo abominio, abbiamo chiesto chiarimenti sulla sorte di Ostia, Pomezia e Civitavecchia (agenzie che non fanno parte dell’area metropolitana e neppure delle altre province). Almeno per il momento, “esse rimangono dove sono”.

La direzione regionale ci ha inoltre comunicato che i bandi emanati di recente per le numerose posizioni organizzative vacanti saranno giustamente annullati.

Non verrà invece modificata, come richiesto formalmente soltanto dalla USB, la graduatoria della selezione per C5 amministrativo Lazio all’interno della quale è stato riconosciuto un incredibile coefficiente di merito pari a 1,20 in ossequio al più becero clientelismo (vedi comunicato nazionale odierno).

Uno scempio che non trova giustificazione, neppure quella di una ipotetica ed imprecisata informativa che sarebbe stata fornita dalla precedente direzione regionale alle RSU di sede.

Sia pure in tempi non attualmente definibili, gli unici spostamenti logistici che infine risultano pianificati a livello regionale sono quelli riguardanti le agenzie di Roma Aurelio e Civita Castellana nei locali di proprietà INAIL mentre per quanto concerne la situazione dei bar mensa rimandiamo al documento di ricognizione allegato.