Lo spettacolo demenziale sul salario accessorio dei lavoratori si è spostato dalle stanze del Gabinetto del ministro e di quelle dell’Amministrazione ed è arrivato al tavolo negoziale con il nuovo atto della trattazione della consistenza e ripartizione del FUA 2012.
L’Amministrazione ha presentato la tabella di consistenza del FUA e un’ipotesi d’accordo di ripartizione tra la dirigenza e il personale contrattualizzato per le economie di gestione e l’assistenza fiscale.
Si è entrati solo parzialmente nel merito, poiché ci si è orientati verso la definizione di un tavolo tecnico di approfondimento delle voci costitutive delle entrate ed uscite del FUA e di verifica della possibilità di reperire somme aggiuntive. Tra le altre questioni è saltato fuori, a sorpresa, l’oscuro finanziamento del Gabinetto del ministro con una quota del Fondo Unico pari a euro 1.371.409, risalenti ad un accordo ex-finanze del 2002, sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil, Salfi e Cisal mai più rinnovato, ma sempre operante, anche se invisibile, sulla consistenza del FUA dell’amministrazione MEF.
A questo proposito, vale la pena ricordare che la USB PI MEF, come ha dichiarato al tavolo negoziale, sta denunciando questa oscura vicenda da anni e non ha firmato l’accordo sugli istituti finanziati dal FUA il 26 luglio 2012, anche perché non si era voluto mettere le mani su questi “fondi neri” del Gabinetto del ministro, un vero esproprio di risorse a danno di tutti i lavoratori.
L’Amministrazione dietro le forti pressioni della nostra OS, si è dovuta impegnare a coinvolgere anche il Gabinetto del Ministro, nella prossima riunione tecnica sul FUA.
L’altro argomento rovesciato sul tavolo negoziale da USB-MEF è quello degli introiti del Contributo Unificato, delle Commissioni Tributarie, individuando la percentuale di risorse da destinare al salario accessorio.
L’amministrazione anche su questo argomento ha dovuto assumere l’impegno di attivarsi per verificare il percorso che stanno facendo questi fondi, che rischiano di diventare “neri” quanto quelli, già citati, del Gabinetto del Ministro.
Il secondo atto dello spettacolo è iniziato con la discussione sull’ipotesi d’accordo concernente il comma 165 (cartolarizzazione). La proposta presentata dall’Amministrazione è simile a quella dell’anno scorso. Nel secondo atto del teatrino ha tenuto banco il nuovo numero dei giochi di prestigio. Dal cilindro è venuto fuori il coniglio-proposta di fare 2 accordi separati ex Economia ed ex Finanze, giustificato dai proponenti, Cgil, Cisl e Uil, con il fatto che lo stanziamento dei fondi nel DM è separato.
Il coniglio-proposta ha fatto il giro del tavolo, senza riscuotere grande successo ed ha diviso l’Amministrazione, che ha preso tempo sino al 16 aprile per confrontarsi al suo interno.
La USB-MEF ha respinto con decisione questa proposta per evidenti ragioni politiche culturali e con forti dubbi di legittimità, ribadendo al tavolo negoziale le pesanti valutazioni anticipate nel comunicato del 9 aprile u.s. “Comma 165: attori e comparse nel teatrino del MEF”.
La nostra OS, ha chiesto di procedere immediatamente al pagamento di questo pezzo del salario accessorio con i criteri illustrati nel comunicato del 9 aprile, ha quindi invitato l’Amministrazione a non dilazionare ulteriormente i tempi, assumendosi la responsabilità di un provvedimento unilaterale di pagamento di queste somme.
Il prossimo incontro è in programma per il 16 aprile prossimo (altri 6 giorni persi). L’Amministrazione a questo punto non dovrebbe avere più a disposizione neppure il coniglio per ritardare ulteriormente i tempi di pagamento e continuare questo spettacolo indecoroso.