Lavoratori,
parlare della formazione è “…come sparare alla croce rossa…”(omissis). Ed iniziare un comunicato che tratti questo argomento è parecchio difficile, in quanto non riusciamo mai a frenare le successive e-mail (che arrivano dal territorio) di lavoratori che ci segnalano condizioni, che seppur paradossali sono vere, attestanti come questo istituto è alla mercé di continue distrazioni amministrative.
Corsi di formazione iniziati e mai finiti (quello dei SAF2B), corsi per i passaggi di qualifica ridotti a vere carovane della disorganizzazione e improvvisazione quasi dilettantistica, ed in fine un corso nazionale pensato oggi e realizzato domani, mancante di quel piccolo passaggio che si chiama incontro con le OO.SS., e magari fatto in due sole settimane da passare una in veneto ed una in toscana, con una parte di dirigenza locale che magari ne è allo scuro.
Potremmo parlare di disorganizzazione? Errori in buona fede? Dilettantismo?
Ma forse il termine più corretto è “baraccone del chi arriva comanda” (concedeteci la licenza poetica, pecchiamo di formazione!), e se ciò non bastasse ci mettiamo anche qualche dubbio sulla natura del corso stesso… cioè la solita fabbrica delle specialità, vale a dire di quei brevetti o patenti non riconosciute dall’amministrazione che servono solo per opprimere i lavoratori e renderli schiavi non pagati!!!
Ci chiediamo come possa l’amministrazione mettere in atto un corso del genere senza che la cosa non sia passata per i giusti canali di tutela e senza che ne sia stata valutata necessità, costi e quant’altro.