Mentre la politica si accinge a varare i cosiddetti decreti semplificazione sui grandi cantieri, dando campo libero al sistema degli appalti e dei subappalti, recependo così le pressanti indicazioni del padronato organizzato di tagliare lacci e lacciuoli delle norme nei rapporti di lavoro, giunge puntuale l'ennesima strage dovuta all'insicurezza delle infrastrutture del Paese.
Una giornata di riposo e svago in famiglia trasformatasi in tragedia con 14 uccisi e un bimbo che lotta ancora contro la morte, per un assurdo guasto alla funivia Stresa – Mottarone in Piemonte. Assurdità purtroppo ben nota alle cronache di un Paese che sempre più frequentemente paga altissimi conti in vite umane allo storico e progressivo dissesto ambientale, alla dismissione del potenziale produttivo per il mantenimento in efficienza delle infrastrutture e, con i più di 1200 uccisi ogni anno sui posti di lavoro, alla protervia con cui il padronato pretende di mantenere e aumentare i profitti d'impresa a scapito della sicurezza di lavoratori e cittadini.
La lista dei disastri italici è lunga e si dispiega in tutti gli ambiti della vita pubblica: come in quello del trasporto e dell'infrastruttura ferroviaria, con (citando solo a titolo di esempio i più recenti e eclatanti) le stragi di Viareggio nel 2009 (32 uccisi nelle loro case per l'incendio del gpl fuoriscito da una cisterna del treno deragliato), e di Corato nel 2016 (23 passeggeri uccisi nello scontro frontale tra due treni); Pioltello nel 2018 (3 passeggeri uccisi nel deragliamento di un treno regionale); Livraga 2020 (2 uccisi - i macchinisti del Frecciarossa deragliato a 300 all'ora).
E nel mezzo una catena ininterrotta di incidenti gravi e mortali sul lavoro nei cantieri di Rete Ferroviaria Italiana ( RFI- gestore della infrastruttura ferroviaria nazionale): solo tra la fine del 2018 e il 2019 sono stati 13 gli uccisi sul lavoro nelle attività cantieristiche di questa società del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ( FSI). Una dinamica tutt'oggi costante e impressionante quanto prevedibile, alla luce della progressiva deregolamentazione delle procedure organizzative che ha accompagnato il dilagare del sistema degli appalti e dei sub-appalti in ambito ferroviario.
Di fronte a stragi come quella di domenica scorsa a Stresa il primo impulso è di costernazione e muta solidarietà verso le vittime e i loro familiari; ma, in attesa delle decisioni degli inquirenti, anche qui probabilmente si imporrà il momento della denuncia e della mobilitazione contro l'inaccettabile logica del profitto a tutti i costi; quando i costi sono le vite di lavoratori e cittadini e i guadagni blindati nei conti privati di imprenditori speculatori e traditori della Costituzione italiana.
È dunque necessario attivare ogni azione di contrasto al cosiddetto Decreto Semplificazioni del governo Draghi, con cui si intende aprire il campo alla proliferazione dei sub-subappalti, essendo quello, come abbiamo potuto constatare, il campo aperto dell'attacco ai diritti e alle tutele per la salute e la sicurezza (oltre che economiche) di lavoratori e cittadini.
Per questo USB ha proclamato lo sciopero nazionale di 8 ore che si articolerà a livello provinciale a partire dalla prossima settimana con manifestazioni davanti le sedi di Confindustria e delle Prefetture.
USB Lavoro Privato – Attività Ferroviarie
25-5-2021