Ancora una volta l’USB ha avuto ragione mentre le associazioni dei dirigenti scolastici hanno mentito spudoratamente
o per vile fanatismo o per ordinaria incompetenza!
Come è noto la Legge di Spending review dell’estate 2012 aveva introdotto il divieto di monetizzazione delle ferie non godute per il personale dell’intera Pubblica Amministrazione mentre la Legge di Stabilità 2013 aveva in parte derogato questo principio per i docenti della scuola pubblica, consentendo il pagamento delle ferie non godute fatta eccezione per i giorni di sospensione “delle lezioni”. Come abbiamo già più volte denunciato, si è trattato di un gravissimo colpo di mano con cui il Governo Monti non solo ha peggiorato unilateralmente, attraverso una Legge, il Contratto del Comparto Scuola ma ha inasprito la discriminazione dei lavoratori della scuola tra precari e di ruolo.
In ogni caso, va dato però atto al Parlamento che, almeno su un punto, la Legge di stabilità è stata chiarissima: “Le clausole contrattuali contrastanti sono disapplicate dal 1º settembre 2013.” Anche un bambino di 6 anni avrebbe capito che le nuove disposizioni normative non avrebbero potuto produrre effetti per l’anno scolastico 2012/13 ma molti dirigenti scolastici o non l’hanno proprio capito o hanno preferito recitare la oramai classica parte dei servi sciocchi che attendono, anche per le fesserie, chiarimenti dall’alto. Peccato però che a pagare il prezzo di questo consueto attendismo siano sempre i lavoratori e non certo i dirigenti con il proprio portafoglio! In questa fase di presunta incertezza interpretativa moltissimi spavaldi capi d’istituto hanno messo in scena spettacoli che vanno dall’osceno al ridicolo: maldestri tentativi d’imposizione di ferie d’ufficio calate dall’alto, dissuasioni verso i precari a non presentare alcuna domanda di pagamento ferie, disinformazione e confusione di ogni genere.
Questa volta però il boccone gli è andato di traverso, la maggior parte dei precari non si è fatta disinformare, dissuadere o intimidire. Le segreterie delle scuole sono state intasate dalle domande di pagamento delle ferie presentate da masse di precari non per niente curanti delle barzellette raccontate dai loro presidi e DSGA.
Di fronte a tale ostinazione da parte dei lavoratori è dovuto intervenire il MIUR per fare la dovuta chiarezza. Addirittura l’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna con la nota 7873 dell’ 11 giugno 2013 arriva ad ammettere “Nel merito, poi, appare necessario rilevare come comportamenti differenziati delle singole istituzioni scolastiche o di gruppi territoriali d’istituzioni scolastiche vedrebbero inevitabilmente l’amministrazione soccombente in caso di giudizio”. Dopo l’incontro al MIUR del 12 giugno non si contato i proclami ultracelebrativi dei sindacati “firmatari del CCNL”. E’ dalla vigilia delle vacanze natalizie che molti precari si trovano da soli a fare questo braccio di ferro con i capi d’istituto senza che nessuno sindacato “firmatario” si sia reso minimamente visibile. Il loro trionfalismo di questi giorni sembra per lo più finalizzato a mettere definitivamente la parola fine al diritto alle ferie per il personale precario. Per l’USB invece, nonostante la grande soddisfazione per questa prima vittoria dei precari sul pagamento delle ferie la lotta non si ferma!
Da settembre parte la mobilitazione per il totale reintegro del diritto alle ferie per tutti i lavoratori della scuola precari e di ruolo!