LINEE GUIDA LAVORO AGILE DAL 31 MAGGIO? NO GRAZIE CON LA SALUTE E CON I DIRITTI NON SI SCHERZA
RIUNIONE DEL 25 maggio 2021
Con una inaccettabile "fuga in avanti" l'Amministrazione, unica tra i ministeri, ha inviato a tutti gli Uffici nei giorni scorsi le "LINEE GUIDA PER L'ATTUAZIONE DEL LAVORO AGILE (link) " operative dal 31 maggio 2021, quindi superando unilateralmente il protocollo sul lavoro agile con le OO.SS. del 30 ottobre sulla base del quale i lavoratori MIMS stanno operando nella situazione di emergenza in atto.
Certamente la evoluzione normativa e segnatamente il d.lgs 56 del 30.04.2021, (art.1), che ha abbassato le soglie minime obbligatorie per il ricorso al lavoro agile (al 15%), richiede aggiustamenti di procedura nei singoli ministeri ed enti, salva la prevista possibilità di mantenere nei singoli uffici/settori, con una adeguata organizzazione, gli stessi livelli di presenza/assenza e la operatività.
Ma ciò che la USB respinge con determinazione è il fatto che l'Amministrazione MIMS entri, prestandosi alla strumentalizzazione della emergenza sanitaria, sulla materia della regolamentazione del lavoro agile, quasi come se l'emergenza fosse conclusa, quindi con un articolato deciso unilateralmente e che presenta anche profili di illegittimità, mentre è in corso all ARAN la contrattazione nazionale (CCNL Funzioni centrali) che dovrà regolere per tutti l'argomento dello smart working.
La forma del documento più che di linee guida è quella di un diktat che crea sbilanciamenti nel rapporto di lavoro e con garanzie insufficienti e non ce ne era alcun bisogno in questo momento in cui si sta discutendo la materia in ambito ARAN e del rinnovo del CCNL. Peraltro come noto l'Ammministrazione ha già definito una prima versione del cosiddetto piano POLA che potrà essere rivista a fine anno e ciò a termini di norma vigente.
Non entriamo oltre nel merito delle suddette linee guida decise evidentemente nelle stanze chiuse dei rappresentanti dell'attuale ministro e di vertice amministrativo MIMS con il Capo del Personale e che presentano, come detto, elementi preoccupanti.
Ancora una volta ignorati illegittimamente sia il CUG che l'OPI del MIMS (CCNL Organismo Paritetico Innovazione). Invitiamo la Presidente del CUG (presente in riunione) a difendere con determinazione le prerogative in capo all'Organismo, poichè il CUG deve esprimere pareri prima della emanazione degli atti e non dopo.
USB che aveva già chiesto al Ministro un passo indietro su queste linee guida che stanno creando scompiglio negli uffici, ha partecipato all'incontro e come tutte le altre sigle, ad eccezione di UNADIS sigla dei dirigenti che ha invece apprezzato sia il corretto (sic!) comportamento dell'Amministrazione sia i contenuti del documento, ha ritenuto insufficienti le giustificazione del Capo del Personale ed ha ribadito la richiesta di ritiro immediato.
Il Capo del Personale ha, da un lato accennato ad una apertura del confronto (e come? ex post?) ma non ha fornito certezze sul ritiro o la sospensione dell'atto.
Un comportamento ambiguo dell'Amministrazione che mira a snaturare le relazioni sindacali creando rischi per i lavoratori proprio quando nessuno dovrebbe abbassare la guardia.
La USB ha quindi abbandonato il tavolo, chiederà nuovamente al Ministro di adoperarsi nel senso richiesto e per l'avvio del confronto sul protocollo 30 ottobre u.s. e rimetterà ai lavoratori ogni decisione ed azione necessaria per il ripristino delle condizioni di tutela nei posti di lavoro e la difesa dei propri diritti.
26 maggio 2021
Il Coordinamento USB Pubblico Impiego MIMS
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