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Metasalute e la beffa dei fondi welfare aziendali. USB: maggiore libertà di scelta per il lavoratore sul salario

Lanciano,

Il fondo Metasalute è stato introdotto nel CCNL metalmeccanici nel 2012, sotto la forte spinta della FIM CISL, firmato dalle sigle sindacali FIM e UILM. Nel rinnovo del CCNL dello scorso anno è stato recepito anche dalla FIOM. Tale assicurazione è a carico delle aziende (156 € annui a lavoratore) e permette ai lavoratori di recuperare spese sanitarie, eseguirne gratuitamente o parzialmente, presso strutture private convenzionate. I lavoratori sono stati iscritti d’ufficio a tale fondo e in pochi hanno esplicitato con rinuncia scritta come previsto. Naturalmente l’istituzione di tale assicurazione ha avuto un costo per i lavoratori in sede di rinnovo contrattuale, ovvero rinunciando ad aumenti più cospicui. Oggi i Lavoratori scoprono che da quest’anno il fondo ridurrà diverse prestazioni e chiederà parte del pagamento su quelle che fino ad oggi erano gratuite. Il consiglio di amministrazione, in cui siedono anche i rappresentanti di FIOM, FIM e UILM, lo ha deliberato facendo pervenire ai lavoratori una comunicazione di revisione delle condizioni unilateralmente.

Pare che tale decisione deriva dal fatto che il fondo (a causa degli effetti della pandemia da covid?) abbia visto esplodere i costi conducendolo ad una situazione finanziaria molto critica.

Il fondo ha subito anche una sanzione risarcitoria, di diversi milioni di euro, a seguito di una class action di alcuni lavoratori che hanno dimostrato che il fondo attuava una strategia per rendere difficoltoso chiedere rimborsi al fondo tanto che solo il 10% dei metalmeccanici dal 2012 ad oggi è riuscita ad istruire pratiche per rimborsi.

L’USB da sempre si è detta contraria all’istituzione di welfare aziendali perché influiscono sulle richieste economiche in sede di trattativa di rinnovi contrattuali e drenano risorse alla sanità pubblica.

L’USB ha sempre chiesto che i lavoratori debbano avere la libertà di poter scegliere di aderire a Metasalute e vedersi pagato in busta paga la somma corrispettiva di 156 euro che le aziende versano al fondo.

Prima o poi i nodi vengono al pettine e tutte le concessioni fatte da FIM, UILM e FIOM nelle sedi di rinnovo di contratto si scaricano sui lavoratori.

Insomma il 2022 inizia proprio con una “buona notizia” per i 2 milioni di metalmeccanici italiani.

USB LAVORO PRIVATO Prov. di CHIETI

Lanciano, 03.01.2022