L’incontro del 15 dicembre al Ministero, col Capo di Gabinetto del Ministro ha fatto piena luce sulla questione delle Agenzie, quella unica dell’ispezione e quella del lavoro: è notte, notte fonda.
Sulla base dell’emendamento che riporterebbe allo Stato le competenze sulla sicurezza del lavoro, il Capo di Gabinetto è rimasto nel mare aperto delle probabilità rimandando ai frutti della navigazione a vista l’approdo su una qualsiasi riva, qualunque essa sia.
Come saranno organizzate le Agenzie, quale sarà il destino del personale, in specie quello amministrativo, come e se avverrà all’interno dell’Agenzia Unica Ispettiva un’armonizzazione normativa e contrattuale del personale proveniente da tre se non quattro (quello delle ASL) organismi ispettivi, quale sarà la “governance”, non sono cose che sia dato sapere e che i dirigenti facciano mostra di sapere.
Tutto è rimandato ai primi passaggi della norma costituzionale in Parlamento ed i tempi non saranno rapidi (la delega scade il 15/6/2015).
Se questo è sul fronte di quel che sarà, sull’immediato dobbiamo registrare un parziale successo della vertenza degli ispettori. Il Direttore Generale dell’Attività Ispettiva, dott. Papa, ha prima annunciato che per il 2015 viene escluso l’obbligo di effettuazione di un numero minimo di ispezioni brevi e che è allo studio una modifica dello Sgil che consenta una valutazione delle pratiche sulla base della loro complessità. Mentre, sul piano economico, sempre il dott. Papa, ha poi annunciato la predisposizione di un decreto che, prelevando, ahimé, le risorse sempre dal fondo alimentato dalle maggiorazione delle sanzioni, destina in automatico i primi dieci milioni agli ispettori che effettuano effettivamente le ispezioni. Delle somme saranno ripartite per gli Uffici in base al numero degli ispettori attivi ed ogni Ufficio controllerà con le RSU l’utilizzo dei fondi tra queste possibilità:
- in incentivo per l’ispettore che volontariamente presta servizio in orari disagiati
-un incentivo per l’ispettore che volontariamente mette a disposizione la propria autovettura
-un incentivo per l’effettuazione di vigilanze speciali
-un incentivo legato al numero/qualità delle ispezioni
Sembrerebbe che nel decreto dovrebbe anche essere prevista un’indennità funzionale.
In sostanza piccoli passi, ma che almeno rappresentano una frenata nelle “logiche all’Equitalia” che hanno caratterizzato le politiche del Ministero
Sul piano della sicurezza, al di là della formalizzazione di una nota alla Presidenza del Consiglio volta a richiedere la sistematica costituzione come parte civile del Governo nei casi di aggressione, nulla di concreto è invece stato messo in campo ed anche la richiesta di valutare nel DVR lo specifico rischio è stata valutata in maniera problematica dal Segretario Generale Pennesi.
Sulla questione FUA 2014 poco da dire, se non che l’ USB ha chiesto che quantomeno la parte certa del Fondo (ma volendo anche parte delle somme variabili o incerte da cui sono stati sottrarti dal MEF e mai restituiti un milione di euro) sia impiegata per le progressioni economiche dei colleghi vergognosamente discriminati nelle progressioni di due anni or sono, ma questa è una partita che si giocherà all’inizio del 2015.
Un incontro, quindi, che non possiamo considerare in alcun modo soddisfacente e che assolutamente non dirime le questioni relative al futuro del personale del Ministero del Lavoro ed , in particolare, quelle del personale amministrativo.
Dopo una riorganizzazione inutile e assolutamente tardiva, propedeutica solo al processo di futuro e definitivo smantellamento della nostra Amministrazione, la parte politica in questa sede non ha gli strumenti di conoscenza, o meglio potremmo dire, non intende fare luce su quali saranno le forme e le strutture verso le quali i lavoratori saranno indirizzati e organizzati, quale saranno le loro funzioni e i loro compiti, come infine saranno dislocati sui territori.
Il timore più immediato è che, l'eventuale accorpamento di personale amministrativo del Ministero del Lavoro unito (così come si prevede) ai centri per l'impiego, all' ISFOL e a quant'altro, in mancanza di precise, nuove e diverse funzioni, non diventi altro che l'accorpamento di migliaia di lavoratori in “procinto di esubero”, rischiando così di creare la prima “fabbrica della mobilità” nel Pubblico Impiego con conseguenze devastanti per gli stessi.
Roma 16 dicembre 2014
USB/P.I COORDINAMENTO NAZIONALE LAVORO E P.S.