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Lazio

NULLA DI NUOVO SOTTO IL SOLE

Roma,

Comunicato n. 32/2016

Il 2016 finisce dunque in maniera ignobile proprio com’era finito il 2015, con le stesse identiche incertezze, le stesse problematiche inevase, le domande senza risposta, mentre l’attesa di soluzioni chimeriche dell’ultima ora si fa sempre più impalpabile. Finché dura.

La direzione regionale ci ha comunicato martedì scorso che i dati di produzione guarda un po’ non sono aggiornati ed il cruscotto è fermo ancora al 31 ottobre.

A nulla serve segnalare che un terzo delle regioni sull’intero territorio nazionale è fermo all’80% mentre il Lazio sembra aver raggiunto l’agognata quota 100%, con le altre sedi che “compensano” Frosinone e le Filiali di Monte Sacro e di Roma EUR.

Perché la mentalità contorta presume che queste ultime debbano comunque in qualche modo giustificarsi per non aver raggiunto l’obiettivo, come se i colleghi avessero passato il tempo a grattarsi.

Il fatto poi che la situazione nazionale sia così diffusamente critica sulla qualità rispetto all’anno precedente non sembra per ora suggerire nulla ai soloni in DG per cui si continua in maniera ignobile a blaterare di regioni virtuose e regioni inadempienti, senza avere il coraggio di prendere il toro per le corna e definire, una volta per tutte, questo sistema di misurazione fasullo perché penalizzante.

Ma chiamare le cose con il proprio nome è qualcosa di semplice e rivoluzionario al tempo stesso per la nostra amministrazione, i cui vertici sono di fatto riusciti negli ultimi anni a spremere i lavoratori come limoni e con retribuzioni inferiori.

Nel contempo tocca pure sentire che da una parte i direttori stanno facendo di tutto, incrociando finanche le dita, per non fallire e dall’altra non hanno saputo vigilare attentamente a tempo debito, perché i dipendenti si sono dedicati alle selezioni a scapito della produzione.

Abbiamo anche avuto conferma che sul meccanismo perverso si sta lavorando (ma questo ce l’avevano già detto), che il parametro 124 è una vera fregatura (ed anche questo lo sapevamo) e che probabilmente questa volta ce la faremo.

A conclusione del ragionamento una vera chicca: bisogna infatti lavorare sodo in questi (dieci) giorni per lo sprint finale nonostante le procedure siano chiuse. Dal prossimo anno la compensazione non potrà essere più utilizzata, in quanto avremo due direzioni, quella regionale e quella dell’area metropolitana romana, dunque la situazione si complicherà.

Ma anche su questo ci stanno lavorando in DG e, francamente, proprio questa cosa è quella che maggiormente ci preoccupa. Insomma è impossibile stare sereni. Fin qui la parte riguardante i dati produttivi dell’anno 2016 ormai agli sgoccioli, esaurita senza battere ciglio la quale la direzione regionale ci ha comunicato gli interventi in corso d’opera sugli immobili, a cominciare da quello (già più volte preventivato) sulla sede dell’Aurelio da spostare nello stabile di proprietà INAIL oggetto di ennesimo sopralluogo.

Per quanto concerne infine la chiusura disposta d’ufficio dei servizi PIM (Pronto Intervento Medico), nonostante l’importanza che essi oggettivamente rivestono sul territorio, ogni responsabilità è stata rimbalzata al tavolo nazionale e in DG.