Il 10 febbraio 2009, in tutto il Parastato, la RdB-CUB promuove una consultazione tra i lavoratori sui contenuti della preintesa per il CCNL 2008-2009, sottoscritta dalle sole Cisl e Uil all’Aran il 23 dicembre scorso. Una consultazione per capire se i lavoratori condividono le motivazioni che hanno spinto la RdB-CUB, al pari di altre organizzazioni sindacali, a non sottoscrivere l’accordo. Una consultazione che ha soprattutto lo scopo di far esercitare ai lavoratori una forma di democrazia diretta e partecipativa, senza deleghe in bianco, coerentemente con quello che è stato il percorso proposto dalla RdB-CUB ad ogni rinnovo contrattuale; una scelta tanto più necessaria in un momento in cui la democrazia sindacale viene continuamente messa in discussione e limitata, con arroganza, calpestando quelle stesse regole che il sindacato concertativo si era dato e che la RdB-CUB ha sempre contestato.
Così, un contratto palesemente illegittimo, perché sottoscritto da due organizzazioni che complessivamente non raggiungono il 51% dei lavoratori sindacalizzati, è considerato valido a seguito del parere dl Consiglio di Stato che stravolge i contenuti del D.lgs. 165/2001, affermando che la soglia del 51% va calcolata tra le sole organizzazioni sindacali rappresentative. Una scelta arrogante che deve trovare una ferma opposizione.
Un contratto che per il 2008 riconosce la sola elemosina della vacanza contrattuale e che per il 2009 assegna un aumento mensile di 80 euro medi lordi, oltre a 10 euro di indennità di Ente, pari al 3,2%, a fronte di un’inflazione che nel biennio raggiungerà complessivamente almeno il 6%. Per il 2010 il contratto prevede nuovamente la sola elemosina della vacanza contrattuale, anticipando i guasti di un eventuale accordo triennale, voluto da tempo dal sindacato concertativo.
Per questi motivi la consultazione assume un’importanza particolare ed i lavoratori sono chiamati a pronunciarsi non solo sulla parte economica, ma anche sulla democrazia sindacale e sul modello del contratto. Poco importa se nel frattempo il contratto collettivo sarà stato ratificato, il parere espresso dai lavoratori costituirà comunque un segnale forte, difficilmente ignorabile. Poco importa se i firmatari del contratto faranno di tutto per denigrare e delegittimare l’iniziativa, il valore della democrazia è infinitamente superiore ai goffi tentativi di impedirne l’esercizio.
La consultazione si svolgerà con la diffusione e la compilazione di una scheda in forma anonima, che sarà poi raccolta all’interno delle singole sedi di lavoro.
I dati saranno trasmessi alla struttura sindacale nazionale.
Il 10 febbraio non delegare:
esprimiti sul tuo contratto!