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Ministero

Passaggi economici: la riunione del 1 luglio 2010

Roma,

Nel pomeriggio del 1 luglio 2010 si è tenuta la riunione con l’amministrazione per la costruzione delle procedure inerenti lo sviluppo economico all’interno delle aree.

La parte pubblica ha illustrato alle parti sociali un'ipotesi di procedura consegnando una bozza di accordo nazionale specificando, però, che tale elaborazione era semplicemente una possibilità di lavoro suscettibile di cambiamenti, anche profondi.

La struttura della procedura si sviluppa essenzialmente su 2 criteri base: il primo riferito all’esperienza professionale maturata con la quantificazione dell’anzianità di servizio, diversificandola in fascia retributiva di appartenenza MEF e in quella nella PA e/o MEF; il secondo, sui titoli di studio, culturali e professionali.

I punteggi complessivi di queste due macro aree si equivalgono; ossia max 50 punti per l’esperienza professionale e max 50 punti per i titoli di studio, culturali e professionali.

In quest'ultima, sono ricompresi anche 10 punti per l’idoneità conseguita nelle precedenti procedure di riqualificazioni in ambito MEF.

Sono previsti, come elementi di esclusione dalla procedura, i provvedimenti disciplinari gravi mentre, quelli lievi, determinano una riduzione del punteggio complessivo ottenuto dalla sommatoria dei punti derivanti dalle due macro aree.

Ai contenuti sintetici e semplificativi della bozza c’è da aggiungere anche la dichiarazione, da parte dell'amministrazione, di aver calibrato l'intero impianto con l'obiettivo di garantire lo sviluppo economico a tutti gli esclusi a vario titolo dalle precedenti riqualificazioni e che si stavano ultimando i conteggi per la quantificazione del numero complessivo dei passaggi.

La delegazione trattante dell'USB RdB MEF ha preso atto delle dichiarazioni della parte pubblica che, in parte, recepiscono la battaglia che la nostra organizzazione sindacale porta avanti da anni sul passaggio economico per tutti, riservandosi una valutazione complessiva sulla bozza di procedura elaborata, solo dopo la definizione di alcuni punti di criticità, in particolare dopo l’acquisizione dei dati numerici mancanti.


Nel merito, l'USB RdB MEF ha esposto alcune considerazioni e richieste:

 

- la rimodulazione del criterio inerente l’anzianità di servizio sia nella sua diversa tipologia che nell’attribuzione del punteggio annuale, in modo da rendere prioritaria l’anzianità nella posizione economica;

- una diversa articolazione del punteggio inerente i titoli di studio e professionali per ottenere una più equa incidenza tra i diversi titoli di studio;

- una maggiore omogeneità tra le diverse aree e una riproporzionalizzazione a favore del criterio dell’anzianità di servizio;

- la revisione dell’incidenza dei provvedimenti disciplinari e, comunque, l’abolizione totale della riduzione del punteggio complessivo dovuta a causa delle infrazioni disciplinari lievi.


L'USB RdB MEF ha posto, inoltre, una serie di interrogativi di natura tecnica, ma con risvolti importanti, concernenti la decorrenza degli inquadramenti e dei requisiti, così come le modalità di scorrimento della graduatoria.

 

La riunione si è conclusa in serata ed è stata riconvocata per il prossimo 7 luglio.

L'USB RdB MEF intende proseguire il percorso iniziato per ottenere un passaggio economico per tutti, depotenziando gli effetti discriminatori e iniqui della distribuzione del salario accessorio e annullando le conseguenze nefaste delle norme derivanti dal DLgs 150.

L’obiettivo, che l'USB RdB MEF vuole raggiungere, va in questa direzione: sanare una parte delle ingiustizie derivanti dalle scorse riqualificazioni.

Ma per raggiungere tale risultato, è fondamentale costruire la mobilitazione di tutti i lavoratori sugli obiettivi di settore e sulle battaglie generali.

La partecipazione, il coinvolgimento e l'adesione dei lavoratori all'USB RdB MEF è indispensabile; sarà sempre meno possibile trovare soluzioni alle vertenze in ambito aziendale se non ci sarà la capacità di coniugarle con quelle complessive in difesa dei diritti, della dignità e del salario dei lavoratori pubblici.