Appare ormai a tutti chiaro che la spending review altro non è che un taglio draconiano di servizi pubblici ai cittadini e posti di lavoro, per spazzare via un welfare costruito in decenni di faticose conquiste sociali. Mortale è il colpo inferto agli Enti locali: Regioni, Province e Comuni che si rifletterà - già nell’immediato futuro - sulla possibilità di assicurare la riapertura delle scuole, sulla garanzia dei livelli minimi di assistenza sanitaria e sulla possibilità di assicurare gli stipendi dei dipendenti di oltre 40 Comuni italiani.
A fronte di tagli pesantissimi alla spesa pubblica e di una crescita incontrollata della pressione fiscale che colpisce direttamente le lavoratrici e i lavoratori pubblici, in questo governo di tecnici ed esperti sostenuto da un ampio arco parlamentare, nessuno mette mano all’evasione fiscale da 150 miliardi e alla corruzione che sono il vero limite alla crescita del Paese e il maggior disincentivo agli investimenti.
Il confronto con le parti sociali sulla spending review convocato il 25 luglio, si è trasformato in una farsa, con la delegazione pubblica decimata dalle assenze tattiche: assente il Ministro della Funzione Pubblica Patroni Griffi, assenti anche l'Anci, le Provincie e le Regioni che hanno apertamente preso le distanze dal decreto legge sulla spending review che provocherebbe la serrata delle istituzioni territoriali. Nel frattempo, il governo diffonde una tardiva smentita circa il paventato taglio delle tredicesime dei dipendenti pubblici; smentita che appare più preoccupata della possibile depressione immediata dei consumi piuttosto che dell’ulteriore colpo ai già miseri stipendi.
Le Organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil-Ugl che hanno firmato il protocollo del 3 maggio scorso, legittimando di fatto i tagli nel settore pubblico, annunciano scioperi e mobilitazioni future, alla disperata ricerca di un ruolo concertativo entro il quale gestire anche le pesanti dismissioni imposte dalla spending review.
USB resta l'unica organizzazione sindacale che si mobilita veramente. Anche il 25 luglio, avendo colto in anticipo i segnali della "fuga" del Ministro, eravamo in piazza con centinaia di lavoratrici e lavoratori, dando vita a un blocco stradale e a un corteo nel cuore di Roma.
Incalzeremo il governo finché ci sarà il minimo margine per un confronto, ma la discussione sulla spending review non può tradursi in un palleggiamento tra enti territoriali e amministrazioni centrali per decidere chi deve pagare il conto!
In occasione del nuovo incontro con le OOSS
PRESIDIO AL MINISTERO DELLA FUNZIONE PUBBLICA
LUNEDI’ 30 LUGLIO dalle ore 10,00
USB Pubblico Impiego si siederà al tavolo con la richiesta di un rapido e netto cambio di rotta senza il quale sarà SCIOPERO GENERALE.
Comunicato stampa 26/7/2012:
SPENDING REVIEW: PATRONI GRIFFI RICONVOCA LE PARTI SOCIALI LUNEDÌ 30 LUGLIO
USB P.I. INDICE UN NUOVO PRESIDIO A PALAZZO VIDONI
Il ministro della Funzione Pubblica Patroni Griffi riconvoca le parti sociali lunedì 30 luglio. USB Pubblico Impiego sarà di nuovo in piazza a Roma davanti al ministero.
“Il confronto con le parti sociali sulla spending review del 25 luglio scorso si è trasformato in una farsa - dichiara Ermanno Santoro, dell'Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego - con imbarazzanti assenze tattiche della delegazione pubblica: assente il Ministro; assenti l'Anci, le Provincie e le Regioni, che pure hanno preso le distanze dal decreto che provocherebbe la serrata delle istituzioni territoriali”.
”Nel frattempo, Cgil-Cisl-Uil-Ugl annunciano scioperi e manifestazioni a destra e a manca – prosegue il dirigente USB - alla disperata ricerca di uno spazio entro il quale esercitare il loro ruolo concertativo, per gestire insieme con il governo Monti i tagli draconiani di servizi pubblici ai cittadini e di posti di lavoro imposti dalla spending review, con cui si spazza via un welfare costruito in decenni di faticose conquiste sociali”.
“In questo contesto – evidenzia Santoro - USB resta l'unica organizzazione sindacale che si mobilita veramente. Se il 25 luglio il Ministro non c'era, in piazza c'erano invece centinaia di lavoratrici e lavoratori che protestavano contro i tagli e per la difesa dei servizi pubblici. Forti di questa partecipazione, incalzeremo il Governo al tavolo e terremo alta la temperatura della piazza con un presidio riconvocato per lunedì 30 luglio in Piazza Vidoni. A quel tavolo - conclude il sindacalista -ci siederemo con la richiesta di un rapido e netto cambio di rotta, senza il quale sarà sciopero generale”.