Prende il via questa mattina un confronto tecnico sul riassetto dell’Area Informatica dell’INPS, che avrebbe dovuto trovare una sede naturale in quella Commissione Informatica, formata da membri dell’Amministrazione e del Sindacato, che dal 2007, di fatto, non è stata più chiamata ad operare. Questo non ha impedito all’Amministrazione di procedere ad iniziative unilaterali, in barba alle regole del confronto sindacale, con l’obiettivo di esternalizzare i servizi e i database. La presenza del personale informatico esterno ha assunto dimensioni schiaccianti. Basti pensare che in occasione dell’installazione dei tornelli in Direzione, sono stati approntati circa 1.600 badge per consentire l’accesso agli informatici esterni, a fronte dei circa 300 interni. Un’amplissima parte dello sviluppo e della manutenzione del software è stata affidata alle società esterne, senza alcuna funzione interna di guida e controllo del progetto stesso.
Gli stessi server su cui risiedono gli archivi Intranet non sono più di proprietà dell’Istituto, ma delle ditte che, volta per volta, si aggiudicano l’appalto di gestione. I rischi dal punto di vista della sicurezza, rispetto ai dati sensibili su cui lavora l’INPS, sono altissimi, sia per la violata riservatezza degli stessi dati, a cui hanno accesso in questo modo soggetti privati, sia per la loro stessa conservazione fisica. Qualcosa ci avrà pur insegnato il caso Eutelia!
Da anni denunciamo il pericolo di un totale smantellamento dell’Area Informatica, con dispersione del patrimonio di professionalità interne. E’ un disegno che l’Amministrazione sta portando avanti senza tentennamenti, ma con le conseguenze che i lavoratori dell’Istituto possono misurare sulla loro pelle tutti i giorni, perché la qualità del servizio esternalizzato si è dimostrata molto bassa.
Davvero non c’è più bisogno di informatici nel territorio?
Di fronte alle inefficienze ed alle problematiche tecniche che si trovano ad affrontare quotidianamente nel corso del lavoro, gli amministrativi hanno dovuto sempre più spesso chiedere assistenza a quelli che una volta si chiamavano “operatori di controllo”. Con la duttilità, l’autoformazione e la coscienziosità che caratterizza l’intero personale dell’INPS (di cui il Presidente Mastropasqua dimentica sempre di riconoscere il merito nel conseguimento dei risultati tanto decantati!), gli informatici hanno fornito un servizio essenziale fino ad oggi a supporto dei cambiamenti attuati. Gli stessi Direttori di Sede, che dal giugno dell’anno scorso hanno la responsabilità delle gestione degli utenti e delle loro credenziali nelle procedure, attraverso il sistema IDM, hanno spesso delegato le loro delicate funzioni di sicurezza agli informatici, come del resto era naturale.
Il riassetto dell’Istituto tuttavia non sembra porre particolare attenzione al valore strategico dell’informatica interna. L’ipotesi di confinare gli informatici nelle Sedi Regionali, da cui non potrebbero fornire l’assistenza continua e tempestiva che costituisce il loro attuale lavoro, non ha il minimo valore pratico.
Forse l’Amministrazione ritiene di rilanciare l’idea, più volte ventilata, di far passare Amministrativi tutti gli Informatici partendo da due premesse:
1) che il personale Informatico si sia ridotto a poche centinaia di unità;
2) che le ditte esterne abbiano ormai sostituito gli informatici negli interventi quotidiani di assistenza.
Si tratta di premesse false e smentite dai numeri:
1) dati ufficiali rilevano che alla data attuale gli informatici dell’Istituto sono in totale 1006, di cui circa il 35% impiegati nello sviluppo software;
2) basta verificare gli archivi PaperLess che si riferiscono alle “Richieste CED” di intervento da parte dei colleghi, per avere un’idea della quantità e del tipo di assistenza che gli Informatici periferici effettuano a tutt’oggi (si tratta di un dato che rappresenta circa il 30% degli interventi che realmente vengono svolti, poiché molti di questi non vengono registrati proprio per la tempestività con cui si interviene, come accade ad esempio nell’assistenza ai problemi delle apparecchiature collocate agli sportelli).
L’avvio del tavolo tecnico sull’Informatica è l’occasione per rilanciare quanto da tempo già sostenuto dal nostro sindacato con una serie di NO e di SI:
- SI’ alla rivalutazione professionale degli Informatici dell’Istituto nel campo dello sviluppo software, della gestione delle reti, della gestione dell’Intranet e della sicurezza, della consulenza verso utenti interni ed esterni;
- SI’ al recupero del controllo strategico interno sull’Informatica dell’Istituto, con reinternalizzazione delle attività di tipo “core”;
- SI’ alla ripresa dei lavori della Commissione per l’Area Informatica, costituita da membri sindacali nominati esclusivamente tra il personale Informatico;
- SI’ al doveroso passaggio in C4 dei colleghi che, a parità di mansioni, sono ancora ingiustificatamente inquadrati in C3 e C2;
- NO allo smantellamento dell’Informatica interna e alla dispersione del relativo patrimonio di elevata professionalità;
- NO al passaggio coatto degli Informatici nell’Area Amministrativa.
Con queste premesse la RdB affronterà i prossimi confronti con l’Amministrazione, con la lucidità e la coerenza di sempre, pronta a chiamare il personale interessato a sostenere la posizione sindacale con le iniziative di lotta che dovessero risultare necessarie.