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Scuola

SCIOPERI 6, 7 e 13 MAGGIO - INDICAZIONI PRATICHE

Nazionale,

Si avvicina il primo appuntamento dello sciopero che coinvolgerà il personale delle scuole dell’Infanzia e primaria il 6 e 7 maggio e medie e superiori il 13 (in allegato trovate la circolare del MIUR). Circa lo svolgimento dei quiz, ci giunge notizia che alcuni dirigenti hanno emanato ordini di servizio che impongono la correzione. Ricordiamo a tutti che la correzione e tabulazione dei risultati non è un nostro compito, specie se nei giorni delle prove aderiamo allo sciopero. E’ importantissimo quindi che lo sciopero coinvolga il maggior numero di lavoratori possibile e non solo chi viene individuato come somministratore, perché in tal modo le prove non si svolgeranno e non si porrà il problema della correzione. In ogni caso, è opportuno che: Se sciopera l’insegnante in servizio sulla classe alla prima ora di lezione, gli alunni non possono entrare a scuola. Eventuali alunni presenti nella scuola (perché inseriti nel pre-scuola) potranno essere esclusivamente sorvegliati. L’affidamento degli alunni ad altro insegnante per lo svolgimento di qualsiasi attività si configura come sostituzione di personale in sciopero, condotta sanzionata dalla legge. Vi chiediamo di comunicarci eventuali violazioni della norma; Se l’organizzazione dell’orario consente comunque che gli alunni entrino a scuola e svolgano le prove, il personale aderente allo sciopero non avrà alcun obbligo di correzione. ATTENZIONE: in presenza di un ordine di servizio o di una circolare che disponga l’obbligo della correzione, è necessario presentare atto di rimostranza per far valere il proprio diritto. L’atto di rimostranza annulla l’ordine; se il dirigente lo reitera, si è obbligati, ma a quel punto interveniamo per vie giudiziarie. In allegato trovate il fac simile dell’atto di rimostranza. Riteniamo non superfluo chiarire ai colleghi che ritengono di voler comunque somministrare le prove e non aderire allo sciopero che la loro legittima scelta non può tradursi in una pugnalata alla schiena a chi lotta e rinuncia ad una giornata di stipendio per difendere la scuola ed il proprio lavoro.