Uno sciopero della fame a staffetta per chiedere l'immediato intervento del sindaco Leoluca Orlando e del Consiglio comunale sull'emergenza casa in città.
Le quaranta famiglie che da oltre un mese occupano l'istituto delle suore del sacro cuore di piazza Principe di Camporeale da stamattina hanno piazzato una tenda davanti a Palazzo delle Aquile e hanno intenzione di andare avanti a oltranza.
Fra i tanti cartelloni attacati alla ringhiera della fontana di piazza Pretoria, uno che recita: "Aprite le porte dei vostri conventi ai senza casa come vuole papa Francesco".
"Chiediamo - dicono le famiglie - che il Comune prenda in comodato d'uso l'immobile delle suore e lo utilizzi per le famiglie che hanno bisogno.
Senzacasa: SEL se la prende con il Comune, Mov 139 con la Curia
«Ancora una volta le istituzioni dimostrano di essere sorde davanti alle richieste, anche quelle basilari, avanzate dai cittadini». A dirlo è Simone Di Trapani, coordinatore provinciale di Sel Palermo, che esprime la propria solidarietà alle famiglie dei senzacasa che stanno protestando a Palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo.
I senzacasa, che nelle scorse settimane avevano occupato i locali del Sacro Cuore, hanno iniziato lo sciopero della fame.
«Parliamo – ha affermato l’esponente di Sinistra Ecologia e Libertà – di famiglie che chiedono una cosa semplice: una casa dove vivere e fare crescere i propri figli. A Palermo c’è un forte problema legato all’emergenza abitativa, ma chi amministra sembra non rendersene conto».
«Fino a quando – ha aggiunto Di Trapani – andremo avanti così? Fino a quando dovremo assistere all’esasperazione dei cittadini? Come Sinistra Ecologia e Libertà chiediamo che si istituisca al più presto un tavolo tecnico e che venga convocato un Consiglio comunale per trovare una soluzione reale al problema della questione abitativa nella città di Palermo. Parliamo di famiglie, uomini, donne e bambini, non numeri. Forse però l’amministrazione lo dimentica».
Sulla stessa vicenda è intervenuta anche il consigliere comunale, Giusi Scafidi (Mov 139), presidente della IV Commissione Affari Sociali: «Davanti alla Fontana di Piazza Pretoria, in queste ore, si è radunato il gruppo di famiglie senza tetto che hanno occupato l’Istituto del Sacro Cuore di via Principe di Camporeale, un immobile di 14000 mq attualmente posto in vendita dalla proprietà (la Congregazione del Sacro Cuore che ha sede a Roma), organizzando un sit in e intraprendendo uno sciopero della fame ad oltranza. È l’ennesimo immobile che viene identificato per speculazioni finanziarie, invece di essere destinato a scopi sociali. Nel frattempo la Curia, invece di contribuire a lenire le ferite di questa città, nega di avere tra le sue proprietà, immobili che da anni vengono lasciati all’incuria e all’abbandono, senza prestare nessun ascolto alle parole accorate di Papa Francesco. Sebbene alcuni di questi siano stati occupati in modo abusivo dai senzatetto, la Curia si è preoccupata bene di rimettere le famiglie in strada».
«L’amministrazione comunale, pur avendo tra le sue priorità l’emergenza abitativa, e lavorando in più direzioni, – ha aggiunto la Scafidi – non riesce ancora a far decollare un piano strategico unitario. Una piccola goccia nel mare sarà la consegna di 145 unità abitative di cui cinque sono beni confiscati alla mafia, i primi da due anni a questa parte. In merito all’occupazione dell’immobile del Sacro Cuore, ho chiesto un incontro con l’Assessore Giuffrè insieme ad una delegazione dei comitati di lotta per la casa nell’intento di avviare un’interlocuzione con la proprietà ed individuare una soluzione per avere in comodato d’uso l’immobile stesso. È indispensabile che nel prossimo bilancio si trovino ulteriori risorse utili per accelerare la ristrutturazione di quegli immobili da recuperare e mettere a disposizione a chi è stata negata la dignità e il diritto inalienabile di avere una casa. C’è invece chi lavora all’Università, come gli studenti del III anno della facoltà di Architettura, coordinati dal Prof Lo Piccolo che hanno stilato un piano di risanamento degli immobili comunali tra quelli censiti. Mi faccio carico di acquisire i risultati dello studio per avviare un tavolo tecnico con tutte le parti interessate».