Lavoratoti, non avevamo alcun dubbio che questo Governo e questa opposizione avrebbero accelerato l’attacco ai lavoratori. Ieri sera si è aperto il campo di battaglia con la convocazione del Ministro Brunetta il quale ci ha dettato le condizioni della riunione ed il numero dei partecipati. La RdB/CUB, a questi dictat non si rende disponibile; simili riunioni hanno più la parvenza di imposizioni dittatoriali che di relazioni sindacali. Per giunta l’argomento del neo Ministro, un protocollo da consegnaci, il suo “piano industriale”: in che modo riformare la Pubblica Amministrazione. Equiparazione dei lavoratori pubblici a quelli dell’industria con il riconoscimento di meriti a chi è più prono – valutazione dei lavoratori – sanzioni disciplinari a chi non merita – ridefinire i doveri dei dipendenti, riforma del CCNL ridotto a mera ratifica di quanto “passa” il Governo... E per ultimo un accordo ponte fino alla fine del 2009 per cominciare a parlare di rinnovi contrattuali!
Diciamo che l’esordio non è male, peccato che è fatto solo di doveri e niente diritti per i lavoratori che in questi anni si sono visti sfuggire dalle proprie tasche il 30% della retribuzione grazie allo scellerato accordo di luglio 93 che ha ingabbiato gli aumenti salariarli sotto il tetto dell’inflazione programmata – dati dello stesso Governo. Ma la responsabilità non è solo di questo Governo, la memoria ci porta a ripensare un po’ più indietro quando si firmavano accordi sul memorandum e sul welfare-state con i sindacati concertativi aprendo ora una autostrada al liberismo che questo Governo deve solo accelerare e lo dimostra il fatto che esponenti dell’attuale opposizione si dichiarano favorevoli a questa impostazione, anzi insistono, chiedendo l’allargamento del lavoro straordinario a tutti - come esponenti del sindacato di Stato che vogliono ripartire proprio dalle macerie che hanno prodotto con il precedente Governo.
Cosa ci propongono: nuovo modello contrattuale per privato e pubblico, concordato con gli amici di Confindustria sancendo cosi la totale subalternità dei lavoratori pubblici alle esigenze delle industrie e dei padroni – forse per questo il piano del Governo si chiama “industriale” - eliminazione della contrattazione nazionale e potenziamento di quello di secondo livello il quale assorbirà gli istituti che prima venivano regolati erga homnes – ognuno si farà il proprio contratto personale, tutto della durata di triennale, ad personam! Questo il risultato delle campagne diffamatorie nei confronti dei lavoratori pubblici additati al pubblico ludibrio come i “ruba stipendio” nascondendo in realtà la reale volontà politica di liquidare quel poco di pubblico lavoro rimasti ed i servizi alla collettività.
Dimenticando le condizioni in cui, ad esempio, vivono oggi i Vigili del Fuoco:
- in condizioni di sotto organico oramai strutturale grazie ai blocchi di assunzioni e del turn over;
- ricorso al precariato per portare il soccorso alla popolazione
- ormai il 40% della forza lavoro sono precari che dalla campagna contro i fannulloni rischiano di non vedersi assumere;
- regolamenti e procedure che se applicate alla lettera la macchina dei soccorsi verrebbe bloccata – doppi turni – orario di lavoro eccedente – attività fuori dall’orario ordinario vigilanze, 626, formazione, mantenimenti, reperibilità….. tanto che qualsiasi sospensione di questi servizi fuori dall’orario di lavoro viene considerato come forma di lotta!!;
- acquisti di mezzi e dispositivi di protezione individuale di pessima qualità e convenienti solo a chi vende;
- carichi di lavoro insopportabili organizzazione del lavoro improvvisata per ogni comando e salari più bassi d’Europa.
Come Vigili del Fuoco ci dovremmo chiedere qual’è il vero obiettivo della denigrazione dei lavoratori pubblici, forse quello di aumentare la componente volontaria, o peggio abdicare il ruolo del soccorso ai vari gruppi denominati di P.C. che nascono in ogni Regione? A mantenerci manovalanza di tutti a basso costo? Le incombenze che ha il Vigile del Fuoco sul territorio non si registrano in nessun altro ambiente di lavoro, la possibilità di sgomberare un edifico, bloccare strade e ferrovie assumersi responsabilità sull’intervento e decidere quale priorità dare a salvaguardia delle vite umane, tenersi aggiornati e formati ogni giorno, per che cosa poi? Per essere pagato nemmeno al pari di un bracciante di quarto ordine!
A questo punto, riteniamo come RdB/CUB, è arrivata l’ora di scoprire le carte e passare dagli insulti alla realtà che giornalmente viviamo nei posti di lavoro, siamo stanchi di continui attacchi meschini orientati solo a peggiorare le nostre condizioni di lavoro, umane e professionali, dove alle giuste rivendicazioni dei lavoratori si risponde inasprendo i codici disciplinari!
L’attacco alla RdB/CUB, definita conservatrice, è sintomatico di che tipo di relazioni sindacali vogliono instaurare con noi, anzi l’obiettivo finale sarebbe con buona probabilità quello di cancellarci dalle loro agende, dimenticando che non siamo nati sopra i tavoli di negoziazione ma nelle piazze come sindacato indipendente che non rinuncia al ruolo di difesa dei lavoratori. Siamo conservatori della dignità, delle garanzie del salario, del ruolo sociale che svolgiamo e della nostra professionalità, conservatori delle funzioni e delle garanzie che il Corpo Nazionale deve avere per un servizio efficiente da fornire alla collettività, ma soprattutto conservatori della nostra identità che non può essere paragonata o copiata da altri corpi dello Stato!!
Abbiamo sempre lottato per un corpo nazionale efficiente struttura portante della Protezione Civile perché abbiamo un’idea del ruolo e delle funzione del Corpo Nazionale tra la gente, come elemento di garanzia sociale a tutta la popolazione.
Per questo, senza dilungarci troppo attraverso alcune parole d’ordine vogliamo rilanciare il ruolo del sindacato e dei lavoratori. Lanciamo un primo segnale a questo governo che, invece di parlare di salario, si preoccupa solo di offendere 3.500.000 lavoratori senza per questo esser inviato sotto consiglio di disciplina – il lavoratore se offende l’immagine dell’amministrazione è sanzionato!
- Salario – i salari oggi sono l’unico elemento economico sotto controllo – i prezzi hanno continuato a crescere – le tariffe pure – la spesa pubblica, la spesa sociale a ridursi le buste paga hanno dovuto fare riferimento solo all’inflazione CHIEDIAMO aumenti in busta paga sganciati dall’inflazione programmata recupero di quel gap dove 1/3 del potere acquisto dei lavoratori è passato ai profitti – aumenti del secondo biennio di almeno 300,00 € - nessuna gabbia salariale;
- Diritti e democrazia nei posti di lavoro - elezioni dei delegati RSU come rappresentanti eletti direttamente dai lavoratori – ripristino del modello partecipativo delle organizzazioni sindacali con l’apertura di tavoli di contrattazione;
- Precariato – assorbimento delle graduatorie aperte e stabilizzazione di tutti i lavoratori precari;
- Sicurezza nei luoghi di lavoro – contro ogni aumento dell’orario di lavoro che subordina le propria vita privata alle esigenze dell’amministrazione – contro il lavoro nero autorizzato dall’amministrazione che si impadronisce del tempo libero dei lavoratori con il ricatto della monetizzazione – contro tutte le attività fuori dall’orario di lavoro che non permettono le assunzioni – per il regolare recupero psicofisico e qualità della vita – per attrezzature e strumenti di salvaguardia della nostre salute.
Prepariamo la prima giornata di mobilitazione per il prossimo mese di giugno facciamo sentire al governo quali sono le reali condizioni che vivono i vigili del Fuoco Cominciamo a parlare di salario e di diritti invece di “accordi ponte a dopo il 2009 “ o lavoro nero detassato !!