Al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco
del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Prefetto Alberto DI PACE
Tramite:
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Iolanda ROLLI
Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
Ing. Alfio PINI
All'Ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
Dott. Darko PELLOS
Al Dirigente Addetto Direzione Regionale Vigili del Fuoco Lombardia
Arch. Giuseppe DEL BROCCO
Al Comandante Provinciale Vigili del Fuoco Milano
Ing. Silvano BARBERI
Oggetto: Stato d’agitazione di categoria e richiesta del tavolo di conciliazione ai sensi della Legge 146/90 e/o legge 83/2000 e successive modifiche e integrazioni.
La scrivente Organizzazione Sindacale aveva proclamato lo stato di agitazione già nel dicembre 2010, ed essendosi verificati al Comando di Milano, fatti gravissimi per quanto riguarda la tutela dei diritti dei lavoratori e delle garanzie sindacali, chiede con urgenza l'attuazione della procedura di raffreddamento ai sensi della normativa vigente. Tale procedura non potrà che avvenire ad un livello superiore, a garanzia di un confronto risolutivo delle controversie sottoelencate:
1) Inserimento in corsi non obbligatori di personale che non ha effettuato domanda di partecipazione
2) Mobbing nei confronti di un lavoratore che, non avendo fatto domanda alla partecipazione al corso SO 115 e prodotta anche rinuncia protocollata alla partecipazione dello stesso, non è stato riammesso in servizio regolarmente nel proprio turno
3) Trasferimento del dirigente sindacale USB Davide Suffada presso altra sede, senza aver inoltrato richiesta di regolare nulla osta ai sensi della legge 300/70 recepita con accordo del 1998
4) Convocazione OO.SS. per assegnazione neo CapiSquadra, dopo averli già assegnati.
5) servizio mensa: anomalie gestionali e mancato controllo e rispetto delle parti contrattuali
Pertanto l'Organizzazione scrivente, auspica di risolvere le controversie sopraelencate ad un livello superiore e si riserva in caso contrario di mettere in atto tutte le azioni di lotta, sia sindacali che legali, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e delle prerogative sindacali.