Un’altra strage di lavoratori, l’ennesima, gravissima anche se non si conosce ancora il numero esatto delle vittime. Sicuramente un bilancio pesantissimo con diversi morti, feriti e dispersi sotto le macerie di un capannone in costruzione alla Esselunga di Firenze.
Esprimiamo vicinanza alle famiglie e ai colleghi: in queste ore è la prima considerazione che riusciamo a fare, che viene spontanea. Altre famiglie in lutto perché le imprese pensano solo a far soldi e se ne fregano della vita degli operai.
Ma subito dopo sale la rabbia, contro un governo che si rifiuta di affrontare il tema della sicurezza sui posti di lavoro. Ricordiamo le dichiarazioni della ministra Calderone che, a pochi giorni dal suo insediamento, sosteneva che la sicurezza sarebbe stata una priorità: ricordiamo la convocazione delle parti sociali, i grandi proclami e poi, in concreto, l’approvazione di nuove regole, come quelle sugli appalti, che abbassano ulteriormente le tutele.
Anche la recente proposta di riforma della giustizia, presentata pochi giorni fa dal governo, non affronta la necessità di introdurre una legislazione che colpisca direttamente i padroni quando si dimostrano responsabili degli omicidi sul lavoro, dimostrando la totale noncuranza di questa classe politica verso le continue stragi sul lavoro.
È lo sfruttamento il mandante degli omicidi dei lavoratori, un’organizzazione del lavoro imposta dagli industriali che si poggia sul sistema degli appalti, sul lavoro nero e sulla logica del massimo risparmio sui diritti e sulla sicurezza, sulla complicità dei governi.
L’USB invita tutte le strutture territoriali e di categoria ad attivare la mobilitazione e proclamare scioperi nei diversi settori e chiama alla mobilitazione contro il governo.
L'elenco delle mobilitazioni:
(scioperi con l’esclusione delle aziende sottoposte alla l.146/90 o a CCNL che impongono il preavviso di 10 giorni)
Basta stragi, basta impunità: vogliamo l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro.
Unione Sindacale di Base