Questa mattina si è tenuto l’incontro convocato dal Presidente e dal Dirigente del Tribunale di Velletri, per discutere delle problematiche che avevano indotto questa O.S. a proclamare lo sciopero dalle prestazioni straordinarie e la protesta sul rigoroso rispetto dei compiti e delle mansioni.
Preliminarmente la USB P.I. ha inteso ringraziare – anche a nome e per conto di tutto il personale amministrativo - il Presidente del Consiglio dell’Ordine Forense di Velletri che con nota 22-2-2017, ha auspicato che venga ristabilita la necessaria serenità all’interno del Tribunale e “riconosciuto il costante e straordinario impegno dei lavoratori del Tribunale di Velletri che ha consentito… di fornire all’utenza tutta un servizio adeguato alle aspettative…” .
E’ questa, senza dubbio, un’autorevole riconoscenza a chi si prodiga quotidianamente con dedizione e professionalità e, soprattutto, in assenza di mezzi e risorse adeguate.
La USB P.I. ha precisato che la discutibile introduzione dell’obbligo di effettuare la pausa per il pranzo è stata aspramente criticata dal personale soprattutto per le modalità e le circostanze con cui il provvedimento è stato adottato: nel corso del periodo natalizio (il 27 dicembre u.s.) è stata diramata una disposizione di servizio che, in violazione del vigente accordo periferico decentrato disciplinante le articolazioni dell’orario di lavoro dei dipendenti dello stesso Tribunale, ha revocato, con decorrenza dal 2 gennaio 2017, tutti i provvedimenti autorizzativi della rinuncia alla pausa per il pranzo.
Sulla materia la scrivente USB P.I., con la RSU e le altre OO.SS. maggiormente rappresentative, aveva richiesto la convocazione di una riunione, fornendo massima disponibilità ad eventuali rivisitazioni dell’accordo sull’orario di lavoro, ma evidentemente non vi era alcun interesse da parte dei nuovi Responsabili del Tribunale di Velletri a mantenere buone relazioni sindacali e si è quindi provveduto ad assumere determinazioni unilaterali, contrariamente a quanto concordato nella stragrande maggioranza degli uffici dello stesso distretto giudiziario; ciò a riprova della convinta legittimità dell’istituto.
La USB P.I. ha insistito affinché l’amministrazione riconsiderasse la possibilità di consentire la rinuncia alla pausa pranzo per tutto il personale che ne faccia richiesta, senza alcuna differenziazione, come invece richiesto da altre OO.SS., tra i lavoratori.
E’ evidente che la ripresa di un regolare sistema di relazioni sindacali può far presagire una distensione dei rapporti; tuttavia, in assenza di formali e più favorevoli determinazioni sulla complessiva materia dell’orario di lavoro non sarà possibile – allo stato – sospendere le iniziative di protesta già intraprese.