Con il verbale di luglio scorso, sottoscritto a livello nazionale anche dalla RdB, si è ottenuto il risultato di mettere finalmente un punto fermo sulla consistenza del fondo di ente per l’anno 2009, evitando così che il fondo stesso subisse ulteriori operazioni di svuotamento, per finanziare lo straordinario.
Purtroppo a distanza di due mesi l’Amministrazione non solo si rimangia l’accordo firmato, ma dispone che i direttori incrementino a dismisura le ore di straordinario, suggerendo il ricorso tra l’altro all’apertura delle sedi nelle giornate di sabato e domenica, nonché l’utilizzo dei turni pomeridiani e finanche notturni.
Anche il Direttore della nostra sede ha tentato di adeguarsi a queste disposizioni, proponendoci l’apertura della sede e delle agenzie nelle giornate di sabato, ma di fronte alla nostra ferma contrarietà (e di altri rappresentanti sindacali), ha optato per un innalzamento del limite mensile individuale da 15 a 25 ore, anche se limitato per il momento al solo mese di ottobre.
La RdB ha manifestato la propria contrarietà anche alla seconda opzione, giudicando il limite delle 25 ore eccessivo, ed evidenziando un utilizzo improprio della straordinario, finalizzato a colmare le carenze di organico e a prolungare la permanenza in ufficio delle lavoratrici e dei lavoratori, facendo fronte in questo modo al continuo aumento dei carichi di lavoro, che andrebbe compensato con nuove risorse di personale ed economiche.
Alla luce degli ultimi sviluppi sul fondo di ente 2009, risulta ancora più grave ed inaccettabile la scelta di aumentare il ricorso allo straordinario, dal momento che ogni ora di straordinario consumata va a depauperare il fondo destinato a tutto il personale. Basti pensare che nella nostra sede e nelle agenzie il personale che utilizza lo straordinario non supera il 30-35% della forza effettiva: si tratta di un dato storico, confermato anche in questi ultimi mesi.
La RdB ritiene profondamente sbagliata questa scelta: si sta rispondendo agli effetti devastanti prodotti dalla crisi economica nel mercato del lavoro, attingendo alle risorse del fondo di ente, senza aggiungere un euro in più e senza alcun intervento di carattere organizzativo, che consenta alle sedi di affrontare l’emergenza occupazionale in modo adeguato.
Oltre al danno per le lavoratrici e i lavoratori anche la beffa: a più riprese i vertici dell’Istituto evidenziano il fatto che, a fronte di consistenti riduzioni di personale, il livello di efficienza delle sedi si è consolidato, ed è addirittura cresciuto. Ma a cosa è dovuto questo risultato? Alla capacità manageriale dei nostri dirigenti, o all’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori?
E come viene ripagato tale impegno? Saccheggiando il fondo di ente!
Veramente un risultato straordinario, non c’è che dire!
RdB-CUB Milano-Gioia