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Vigilanza sul lavoro

USB P.I.: CONTRO LA RIORGANIZZAZIONE DELLA VIGILANZA

Roma,

18 MARZO SCIOPERO DI INPS-INAIL-MINISTERO DEL LAVORO

Dopo l’incontro del 3 marzo al Ministero del Lavoro sul progetto di riordino dell’attività di vigilanza contenuto nella bozza di decreto attuativo del Jobs Act, che prevede con una forzatura normativa la soppressione di 85 uffici territoriali del Lavoro e la costituzione di un’Agenzia unica della Vigilanzache riunisca competenze e personale di INPS-INAIL-MINISTERO DEL LAVORO in 18 uffici regionali,  sull’intera vertenza è calato un inquietante silenzio.

La USB Pubblico Impiego , come annunciato all’uscita dall’incontro, ha proclamato lo sciopero degli ispettori di vigilanza di INPS-INAIL-MINISTERO DEL LAVORO e del personale amministrativo delle DTL per le ultime 4 ore di lavoro del 18 marzo prossimo

CONTRO

 - la chiusura degli 85 uffici territoriali del Ministero del Lavoro;

- la mobilità forzata del personale amministrativo delle DTL verso i 18 uffici regionali dell’Agenzia unica della Vigilanza;

- la dichiarazione di 1.800 esuberi tra il personale delle DTL che non transiterà nell’Agenzia ma che finirà probabilmente in soprannumero in INPS -INAIL PREFETTURE senza la sicurezza di mantenere il posto di lavoro;

-  la costituzione di un’Agenzia unica della Vigilanza in applicazione dei principi del Jobs Act;

- la mancata chiarezza nella bozza di decreto attuativo della Legge delega in merito ai veri costi dell’Agenzia relativi a sistemazione logistica, funzionamento, retribuzione e formazione del personale.

PER

-  un rafforzamento del coordinamento delle funzioni di vigilanza tra INPS-INAIL, MINISTERO DEL LAVORO;

- investimenti su procedure informatiche comuni e disponibilità di banche dati per un’ottimizzazione di costi e risultati.

 

La Legge delega prevede come soluzione principale per razionalizzare l’attività di vigilanza il Coordinamento tra le diverse funzioni, per la USB è questa la strada da seguire.

I rappresentanti del Ministero del Lavoro nell’incontro del 3 marzohanno dato 20 giorni di tempo per eventuali osservazioni prima di portare il decreto in Consiglio dei Ministri.

Per la USB è necessario far uscire la protesta dai posti di lavoro, per informare i cittadini sull’intera operazione attuata dal Governo con il Jobs Act, di cui l’Agenzia è parte integrante.

Il lavoro è sempre più considerato una concessione e non un diritto e le tutele dei lavoratori inutili appesantimenti da smantellare per lasciare mano libera alle imprese.

In questo contesto  l’attività di vigilanza esce fortemente depotenziata e l’Agenzia unica serve al Governo per impedire ogni autonoma iniziativa a difesa dei lavoratori.

Da qui al 18 marzo è necessario organizzare nei territori volantinaggi pubblici spieghino ai cittadini che la vertenza riguarda soprattutto loro prima che i dipendenti delle tre amministrazioni pubbliche coinvolte.

A stretto giro sarà pronto un testo da utilizzare per le iniziative.

Il 18 marzo saranno organizzati presidi regionali davanti a realtà produttive significative.

Roma, 11 marzo 2015                                               USB Pubblico Impiego