Da mesi affermiamo che dal punto di vista dei contenuti le posizioni della Fiom nella vertenza Fiat sono in gran parte condivisibili, ma anche che questo sindacato di categoria è ormai isolato nell'ambito delle confederazioni “collaborazioniste” e “concertative”.
Lo sciopero del 28 è uno sciopero sacrosanto a tutela della categoria dei metalmeccanici ma non può essere scambiato per quell'azione generale che da mesi la Fiom, e non solo, richiedono alla Cgil.
Le lotte che in questi mesi precari, lavoratori pubblici, operai, immigrati, licenziati, cassaintegrati, sfrattati hanno messo in campo necessitano di un momento di sintesi generale e generalizzato che non può essere surrettiziamente agitato sovrapponendolo allo sciopero dei metalmeccanici.
L’Unione Sindacale di Base dà indicazione a tutte le sue strutture della categoria di aderire allo sciopero del 28 Gennaio per impedire che la ‘dottrina Marchionne’ passi e si estenda, auspicando al contempo l’apertura di un confronto immediato tra tutte le componenti del sindacato conflittuale per decidere un vero e proprio Sciopero Generale e Generalizzato, da collocare tra la fine di febbraio e la prima decade di marzo.
Un'azione che coinvolga tutti, i sindacati di base ed indipendenti, aree Cgil non genuflesse ai voleri della Camusso, i movimenti che operano nei territori, le organizzazioni degli studenti, dei disoccupati, dei precari, dei migranti e dei pensionati.
Un movimento di massa e di popolo che, partendo dai problemi del lavoro, ponga come centrali la questione sociale, il reddito, il salario, la buona occupazione, la casa, i beni comuni, la democrazia e la rappresentanza sindacale.