In coerenza con il suo impegno in difesa dei lavoratori e contro ogni tipo di sfruttamento, il prossimo 6 dicembre a Torino il regista Ken Loach incontrerà i lavoratori licenziati della cooperativa REAR, in appalto presso il Museo Nazionale del Cinema, nell’ambito di un iniziativa pubblica organizzata dall’USB Piemonte e voluta dallo stesso regista.
L’incontro si terrà presso il cinema Ambrosio, in Corso Vittorio Emanuele II 52, dalle ore 13. Al termine seguirà la proiezione gratuita del film “Bread and roses”, dello stesso regista britannico, nel quale vengono affrontate le condizioni di sfruttamento e di sofferenza dei lavoratori esternalizzati e precari.
Questo il messaggio con cui Loach ha annunciato la sua presenza all’iniziativa: “Non vedo l’ora di incontrare i lavoratori di Torino che hanno perso il posto di lavoro, e tutti coloro che hanno a cuore i problemi dei sub-appalti e bassi salari. Io non volevo venire prima a Torino per non distrarre l’attenzione dal festival”.
L’iniziativa s’inserisce nella lotta portata avanti dall’USB contro la politica delle esternalizzazioni e degli appalti, sempre più assegnati al massimo ribasso e con ricadute dirette in termini di sfruttamento e di bassi salari per i lavoratori.
All’incontro interverrano:
Federico Altieri - uno dei lavoratori licenziati
Enzo Miccoli - USB Lavoro Privato Torino
Aboubakar Soumahoro - Esecutivo Regionale USB Piemonte
Fabrizio Tomaselli - Esecutivo Nazionale USB
Sergio Troiano - esercente cinematografico
Interverranno inoltre: operai Fiat, movimenti di lotta per il diritto all’abitare e allo studio e numerose testimonianze di dipendenti del pubblico impiego.
Sono invitati tutti i lavoratori, i precari, i cassa-integrati, i disoccupati, i pensionati, gli studenti, tutto il mondo della cultura e gli organi di informazione.
Di seguito il testo del comunicato che ci ha inviato il regista, in cui chiarisce la sua posizione in merito alle polemiche e conferma la sua presenza a Torino per incontrare i lavoratori:
In seguito al Torino Film Festival e alla disputa che ha riguardato il trattamento e il licenziamento di alcuni lavoratori della Coop Rear, desidero rettificare alcune dichiarazioni false che sono state rese.
1. Non ho rifiutato di andare al Festival. Ho rifiutato di accettare il premio Gran Torino a causa dei rapporti esistenti tra il Festival, il Museo e la Coop Rear e a causa delle azioni contro i lavoratori della Rear. Ero tuttavia disposto a presentare il film The Angels’ Share (La parte degli angeli) al Festival. Il 13 novembre ho scritto quanto segue in una mail diretta a Emanuela Martini: «Non sono certo che siate ancora interessati alla presenza (al Festival) di Paul (Laverty) e mia per presentare The Angels’ Share. Non voglio procurarvi ulteriori imbarazzi. Forse è il caso che ne parliamo».
In altre parole, ero ancora disponibile a presentare il film.
Il 14 novembre, ossia il giorno successivo, Gianni Amelio ha scritto quanto segue in una mail a me indirizzata: «Se… confermi di essere ancora intenzionato a non accettare il premio, saremo costretti a rinunciare alla tua partecipazione al Festival». Pertanto, è stato il Festival a ritirare l’invito.
2. Il rifiuto del Premio non è avvenuto due giorni prima del Festival. Il 7 novembre scrissi con grande chiarezza ad Alberto Barbera: «Alberto, mi dispiace informarti che sono costretto a rifiutare il Premio alla carriera che il festival mi ha generosamente offerto». La corrispondenza si è prolungata poiché i direttori del Festival hanno tentato di farmi cambiare idea. Ho scritto nuovamente il 12 novembre ribadendo la mia decisione: «Devo purtroppo ribadire la mia decisione di rifiutare il Premio».
3. Non ho rifiutato di incontrare i lavoratori della Coop Rear. Come annunciato, li incontrerò giovedì 6 dicembre a Torino. Ho deciso di non venire durante il Festival per evitare ulteriori distrazioni. Purtroppo questo gesto di cortesia è stato deliberatamente ignorato.
Desidero quindi chiarire che non è vero che ho atteso fino a due giorni prima del Festival per dichiarare che non avrei accettato il Premio. E non è vero che ho rifiutato di partecipare al Festival. Mi auguro che tutti coloro che hanno travisato la mia posizione pubblichino una rettifica insieme alle proprie scuse.
3 dicembre 2012 Ken Loach