Lavoro e qualità della vita a Roma.
Il lavoro a Roma è sempre più lavoro povero, precario, part time. Molte grandi aziende sono migrate altrove e tutto il settore dei servizi pubblici soffre di croniche carenze di personale. I settori che mostrano un certo dinamismo sono quelli a forte intensità di lavoro poco qualificato e quindi anche a bassa retribuzione.
E’ il segno che la città sta subendo un forte peggioramento delle sue condizioni di vita. A risentirne sono soprattutto le periferie, che non a caso hanno manifestato tutto il loro malessere in occasione delle recenti elezioni europee.
Il rancore che cova nelle periferie romane è il frutto delle tante disillusioni e dell’abbandono in cui vengono lasciate. La privatizzazione dei servizi e la forte riduzione degli stessi produce una crescente concorrenza con i settori più poveri e la popolazione migrante.
I tagli del welfare e le rigidità di bilancio sembrano condannare al peggioramento di questa situazione. Senza un rilancio dei servizi e, quindi in primo luogo, una significativa ripresa delle assunzioni in tutti i settori di pubblica utilità, ogni piano di risanamento delle periferie è destinato ad alimentare nuove disillusioni. I trasporti, gli asili nido, la sanità, i servizi socio-assistenziali, la cultura, l’igiene ambientale, la scuola corrispondono ad altrettanti diritti che vanno assicurati a tutti, intervenendo a partire dalle zone più sguarnite e più povere della città.
Per realizzare questo progetto occorre però un’alleanza tra lavoratori dei settori pubblici e dei servizi e gli abitanti delle periferie. L’Unione Sindacale di Base lancia un piano per costruire questa alleanza: al centro c’è la lotta per l’occupazione, un piano straordinario di migliaia di assunzioni nei servizi pubblici e sociali come antidoto all’abbandono delle periferie e strumento di lotta al razzismo.
Convegno - Mercoledì 12 giugno – ore 16 - alla Biblioteca comunale Aldo Fabrizi in via Treia 14 a San Basilio
Sono invitati movimenti, associazioni, forze politiche e gli amministratori locali.