Oggi, 25 novembre, è stata una grande giornata di lotta per USB e per i lavoratori. Hanno scioperato la Sanità, la Scuola, i Servizi educativi 0-6 e il Trasporto pubblico locale. Settori essenziali per la tenuta di un paese in piena pandemia. Settori che non hanno ricevuto i fondi e le risorse necessarie per affrontare la seconda ondata del Covid-19.
I lavoratori hanno manifestato in molte città d’Italia, in particolare nelle piazze di Roma, Milano, Napoli, Bologna, Genova, Trieste, Pisa, Livorno, Catanzaro, molte delle quali hanno fatto sentire la loro voce nel corso di una affollata diretta streaming.
Una voce unitaria per chiedere investimenti pubblici, assunzioni, ritorno allo Stato dei servizi pubblici essenziali, contro le politiche liberiste e i tagli feroci allo stato sociale e alla cosa pubblica, che derubano i cittadini, i lavoratori, il paese tutto. A vantaggio di imprenditori privati e di una classe dirigente che si sta mostrando incapace di affrontare una crisi sanitaria e sociale sommatasi a quella economica in corso da anni, le cui conseguenze potrebbero essere irreversibili.
Una delegazione di USB è stata ricevuta al MEF dal sottosegretario Pierpaolo Baretta, cui abbiamo ribadito le nostre proposte sull’utilizzo del Recovery Fund, la necessità di assunzioni stabili e più in generale un uso molto più mirato e strutturato della ricchezza pubblica a fini collettivi.
Basta dunque a trasporti sottodimensionati e affollati, su mezzi non sanificati a tutto pericolo di lavoratori e utenti.
Basta ospedali sovraccarichi, senza personale e risorse sufficienti per affrontare l’emergenza pandemica e le quotidiane necessità sanitarie della popolazione.
Basta Aziende sanitarie locali in carenza di personale, impossibilitate ad operare un serio trattamento dei contagi.
Basta scuole chiuse o depotenziate, perché il contesto intorno è insicuro e perché non si è investito in personale ed edilizia.
Vogliamo una Sanità che funzioni ora e anche dopo la pandemia, cui siano fornite le risorse sufficienti e i cui operatori siano stabilizzati.
Vogliamo un Trasporto Pubblico Locale al servizio dei cittadini e che possa sostenere il flusso quotidiano dei lavoratori e degli studenti, tanto più che ancora una volta la produzione non è stata fermata.
Vogliamo una Scuola equa, solidale e sicura per studenti, docenti e personale ATA.
Vogliamo l’introduzione del reddito universale per tutte le categorie colpite dalla crisi.
Oggi è stata una tappa della lotta che USB continuerà a portare avanti, perché non possono essere i lavoratori e i cittadini più fragili a pagare questa crisi.
È il momento che chi ha di più contribuisca alla tenuta di un paese sempre più provato. È il momento che lo Stato tuteli lavoratori e ceti più deboli.
USB continua la sua lotta per ricostruire un futuro diverso.
Unione Sindacale di Base
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25-11-2020