Nelle prossime settimane saremo chiamati a sottoscrivere gli accordi che definiranno le nuove famiglie professionali nelle quali confluiranno i profili definiti in base al precedente sistema ordinamentale, come previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-2021. Gli accordi dovranno essere definiti entro la fine di ottobre, perché dal 1° novembre entrerà in vigore il nuovo ordinamento professionale.
Successivamente a tale data potranno prendere il via le procedure valutative che permetteranno, entro il 31 dicembre del 2024, il passaggio all’area superiore in deroga al possesso del titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno:
Per il passaggio dall’Area degli Operatori all’Area degli Assistenti:
a) Diploma di scuola media di secondo grado e almeno 5 anni di esperienza maturata nell’Area degli Operatori e/o nell’equivalente area del precedente sistema di classificazione;
oppure
b) Assolvimento dell’obbligo scolastico e almeno 8 anni di esperienza maturata nell’Area degli Operatori e/o nell’equivalente area del precedente sistema di classificazione.
Per il passaggio dall’Area degli Assistenti all’Area dei Funzionari:
a) Laurea (triennale o magistrale) e almeno 5 anni di esperienza maturata nell’Area degli Assistenti e/o nell’equivalente area del precedente sistema di classificazione;
oppure
b) Diploma di scuola media secondaria di secondo grado ed almeno 10 anni di esperienza maturata nell’Area degli Assistenti e/o nell’equivalente area del precedente sistema di classificazione.
Previo confronto con le organizzazioni sindacali le procedure saranno effettuate secondo i seguenti criteri che dovranno avere ciascuno un peso non inferiore al 25%:
- Esperienza maturata nell’area di provenienza;
- Titolo di studio;
- Competenze professionali.
Questa è la norma che dovrebbe risolvere in gran parte il problema del mansionismo all’interno delle amministrazioni del Comparto Funzioni Centrali, ma serviranno adeguate risorse.
Ci siamo battuti tantissimo nel corso della contrattazione per il rinnovo del CCNL affinché fosse definito un sistema di classificazione che risolvesse definitivamente e per tutti la piaga del mansionismo, che altro non è che operazione di sfruttamento di lavoratori sottopagati e inquadrati in posizioni inferiori a quelle corrispondenti all’effettivo lavoro svolto. Purtroppo, l’Aran e le altre organizzazioni sindacali, puntando essenzialmente sulle competenze e sulla professionalità hanno impedito che fosse concordato un sistema di classificazione che superasse gli attuali limiti normativi come da noi auspicato. La proposta USB è stata respinta non perché irrealizzabile, ma semplicemente perché non piaceva ad Aran e altre organizzazioni sindacali. La cosiddetta “norma di prima applicazione” è un compromesso, che in alcune amministrazioni permetterà di riconoscere un passaggio di area a tutti i lavoratori della I e II area (aree A e B), mentre in altre questo non sarà possibile per le limitate risorse economiche e per l’alta concentrazione di personale soprattutto nella II area o area B.
Rivendichiamo il ruolo svolto nel raggiungere questo parziale, ma significativo risultato e ci batteremo perché siano sfruttate tutte le risorse che si renderanno disponibili per assicurare, entro il dicembre 2024, il passaggio di area ai lavoratori della I e II area (aree A e B). È una priorità e un dovere cercare di sanare una delle tante forme di sfruttamento dei lavoratori, delle quali anche il pubblico impiego non è esente. Chiediamo a tutte le Amministrazioni di avviare immediatamente il percorso di confronto previsto, al fine di sfruttare al meglio il tempo a disposizione. Ricordiamo a tutti che abbiamo tempo fino a dicembre 2024 per portare a casa il risultato. Vedremo ancora una volta quali sindacati s’impegneranno sul serio e non a parole e quali porranno ostacoli al percorso.
USB Pubblico Impiego - Funzioni Centrali
Roma, 7 settembre 2022