Lunedì 6 aprile è arrivata la lettera di licenziamento per Gabriele, lavoratore e rappresentante RSU dell'ATI, cooperativa in appalto ALIA (azienda concessionaria del servizio per conto dei comuni dell'Ambito Territoriale ottimale Toscana Centro) nei comuni di Borgo San Lorenzo e Scarperia per le attività di igiene ambientale.
Dall'inizio dell'emergenza sanitaria, sia attraverso richieste fatte all’azienda dal lavoratore, che attraverso un vademecum inviato dall’Unione Sindacale di Base a ATI, sono state richieste le adeguate condizioni di lavoro previste: mascherine, guanti, sanificazione e tutto quanto indicato dalle disposizioni ministeriali e regionali (in particolare: DPR 254/2003 art 15; circolare del ministero della Salute n.5443; rapporto ISS COVID-19 n.3 del 14/03). I lavoratori dell'appalto in questione non hanno mai interrotto il servizio pur avendone pieno diritto, ma vista l'assenza di risposte Gabriele si è rivolto a un giornale per rendere pubblica una condizione che è oggi grave, pericolosa e inaccettabile.
Aver reso pubblico questa realtà ha determinato il licenziamento di Gabriele. Questo licenziamento non può e non deve essere accettato. Meno che mai in un appalto di un servizio pubblico essenziale come l'igiene ambientale.
Dovrebbero essere proprio la ASL, i Comuni, la Prefettura, la committente ALIA a intervenire per garantire il rispetto delle norme previste, a tutela dei lavoratori e della cittadinanza tutta in questa
fase di grave emergenza epidemica. Invece viene punito nel modo più estremo un lavoratore, che ha posto una questione legittima e doverosa.
Ci rivolgiamo:
ai cittadini perché condividano questo comunicato e sostengano il lavoratore.
ad ALIA perché intervenga sull'appalto esigendo il reintegro del lavoratore e l'applicazione delle
normative previste in termini di sicurezza e non diffusione del contagio.
ai sindaci e agli assessori affinché intervengano per bloccare immediatamente questo licenziamento
e garantire il reintegro del lavoratore.
alle forze politiche e sociali di Borgo San Lorenzo e Scarperia, ma anche di tutta la regione Toscana: devono prendere posizione contro questa ingiustizia contro chi chiede di poter lavorare in sicurezza, per sé e per gli altri.
Unione Sindacale di Base