Mentre il costo della vita è in costante aumento, gli stipendi degli italiani non solo non seguono l’incremento dell’inflazione ma addirittura scendono, complice la stagnazione di PIL e produttività: l’Italia è l’unico paese europeo in cui i salari, nel decennio chiuso al 2020, sono scesi. Un calo del 2,9% per la precisione, che si confronta con il +6,2% della Spagna, penultima in classifica.
Questo, a causa dell’eliminazione della scala mobile e al fallimento della contrattazione nazionale che ha legato gli aumenti dei rinnovi dei contratti nazionali all’indice IPCA (che esclude gli aumenti energetici), concedendo ai datori di lavori il blocco salariare.
La questione salariare nei prossimi mesi diventerà centrale nella lotta per la classe operaia, gli aumenti energetici e delle materie prime, con una inflazione senza precedenti, porteranno i lavoratori e le lavoratrici a decidere se fare la spesa o pagare le utenze, ed eravamo già in difficoltà con gli aumenti da prima dello scoppio della guerra.
Dal mese di ottobre ci saranno ulteriori aumenti del 60% sulle forniture energetiche, ci sarà anche il concreto rischio di innumerevoli posti di lavoro persi a causa della chiusura di industrie o che dovranno ricorrere alla cassa integrazione facendo perdere altro salario ai lavoratori, questo dopo 2 anni di pandemia, in un tessuto produttivo già in difficoltà da tempo. Non devono essere gli operai e le operaie a pagare la crisi, ci vogliono scelte diverse, dobbiamo uscire dalle logiche del mercato, dobbiamo rimettere al centro davvero il lavoro, serve alzare i salari ai livelli europei, ridurre l’orario di lavoro a parità di salario, alzare i massimali della Cigo e per tutte le categorie, introdurre un salario minino a 10 euro per legge, nazionalizzare gli asset strategici e mettere il privato al servizio della collettività.
USB insieme a tutto il sindacalismo conflittuale ha dichiarato lo
SCIOPERO GENERALE PER IL 2 DICEMBRE
gli operai e le operaie devono prendere coscienza che nessun governo è stato “amico” dei lavoratori negli ultimi decenni e nemmeno il prossimo lo sarà.
Serve un cambiamento e questo può avvenire solo con la lotta operaia democratica e non violenta
Non pagheremo noi le crisi dei capitalisti e i costi delle loro guerre
Il 3 ottobre, per la giornata internazionale di lotta della Federazione Sindacale Mondiale, l’USB ha manifestato davanti alle aziende del settore energia e alle sedi dei loro azionisti, come ad esempio la Cassa Depositi e Prestiti, maggiore azionista di ENI, eventi che verranno ripetuti nelle prossime settimane anche in Abruzzo. L’USB presenterà anche una denuncia presso la Procura di Roma sulla speculazione delle aziende che distribuiscono prodotti energetici, a danno dei cittadini italiani, che ha prodotto miliardi di extraprofitti per loro e super bollette per gli utenti.
STOP CAROVITA - STOP SPECULAZIONI
A sostegno delle manifestazioni contro i rincari delle bollette energetiche, l’USB Lavoro Privato provincia di Chieti/Pescara proclama 2 ore di sciopero venerdì 7 ottobre in tutte le aziende in cui è presente (SEVEL, LVS, MA srl, ecc.) da articolarsi a cura delle RSU/RSA USB Aziendali
Coordinamento USB Abruzzo Lavoro Privato
Lanciano, 06.10.2022