Il cantiere delle pensioni non è mai fermo, anche se apparentemente sembra che il problema della riforma del sistema previdenziale sia stato rimosso. La Commissione UE chiede la fine della quota 100 e delle pensioni anticipate e di quelle di reversibilità. Propone con il libro verde di lavorare fino a 70 anni con assegno ridotto e offre un fondo pensioni europeo (PEEP).
La politica fiscale del governo attraverso la decontribuzione per le imprese e la crisi economica che produce distruzione dei posti di lavoro e delle imprese rischiano di rompere definitivamente il rapporto contributi/erogazione pensioni. L’erosione continua degli assegni pensionistici attraverso l’uso dei coefficienti, dell’aspettativa di vita, del prelievo fiscale superiore ai redditi da lavoro equivalenti abbassano progressivamente il valore delle pensioni.
Il governo fa il pesce in barile e probabilmente aspetta l’effetto drammatico della pandemia per sferrare il colpo definitivo alla previdenza pubblica, all’Inps e ai diritti acquisiti e conquistati e cancellarli in nome della solidarietà sociale e generazionale
Tutto questo necessita di una risposta organica che riconosca diritti ai pensionati, a coloro che sono vicini alla pensione, ai giovani che dovranno maturarla. Un progetto che USB sta costruendo nel tempo e che deve essere condiviso con tutti coloro che usufruiscono o usufruiranno della previdenza pubblica.
Il convegno telematico del 29 aprile ha l’obiettivo di mettere a fuoco il progetto e trasformarlo in piattaforma sociale per una vertenza multigenerazionale.
Seguire la diretta online sulle pagine Facebook USB nazionale e Federazione del Sociale, e sul sito Usb.it è, per i pensionati, più di un dovere, è la testimonianza del nostro ruolo sociale attivo e propositivo per la difesa e la riconquista dei diritti, insieme a lavoratori e giovani con sempre meno lavoro e garanzie.
USB Pensionati